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Francesco Nuti, la rivelazione della figlia: "Come riuscivamo a comunicare"

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Roberto Tortora
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Nella vita ci vuole fortuna, quando si nasce e anche quando si muore. Francesco Nuti questa buona stella non l’ha avuta, fino all’ultimo dei suoi respiri. Se n’è andato a braccetto con Silvio Berlusconi, volati chissà dove nello stesso giorno con un disegno del destino degno di una sceneggiatura. A fare un ritratto dell’attore e regista è l’ex-moglie, Annamaria Malipiero, legata a Nuti dal 1992 al 2000 e dal quale ha avuto una figlia, Ginevra. C’erano diciassette anni di differenza tra lui e lei, 37 e 20 anni. Queste le parole della donna, in un’intervista che concesse a “Vieni da Me”: “L’ho conosciuto grazie a mia madre: mi ero appena trasferita a Roma e avevo appena fatto il primo film.

Lei era stata invitata a casa di Francesco Nuti. Alla fine sono andata, ho passato una serata piacevolissima. Lui è stato molto gentile, è stato corretto. Ginevra? L’abbiamo cercata molto, non è arrivata subito: è stato un lavoro faticoso. Prima di uscire – prosegue la Malipiero - ha chiesto a mia madre se poteva corteggiarmi: da lì… devo dire che è stato un corteggiamento abbastanza lungo, lui ha 17 anni più di me, anche se io sono stata più matura di quelle della mia età e lui è sempre stato un giocherellone”.

 


Nonostante la storia d’amore sia finita, tra i due c’è sempre stato un sincero affetto, al punto che la donna non lo ha mai abbandonato, soprattutto dopo l’incidente del 2006. Una caduta violenta dalle scale che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, avendo perso capacità motorie e l’utilizzo della parola. All’epoca la figlia aveva 7 anni, ma, una volta compiuta la maggiore età Ginevra aveva scelto di fare da tutrice legale al genitore. Questo il suo racconto a Domenica In nel 2021: “Papà è stabile, me lo sono portato a Roma dove io continuo gli studi, mentre mia mamma si è trasferita a Firenze. Era più facile per me, per andarlo a trovare più spesso e stargli più vicino. Papà è in una struttura dove è ben assistito. A 18 anni sono diventata il suo tutore – spiega Ginevra Nuti - ovviamente sono sempre aiutata da mamma, mi dà una grande mano. Però avevo piacere di affrontare questa cosa e assumermi questa responsabilità. Oggi mi riconosce, riusciamo a comunicare con gli occhi perché lui è molto espressivo. È contento quando mi vede”. Ora ha sicuramente trovato sollievo, dopo quasi 20 anni di sofferenza, ma di lui resteranno soltanto i bei sentimenti espressi nei suoi film, commedie romantiche che continueremo a rivedere sempre.

 

 

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