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Di Martedì, De Gregorio: "Lutto nazionale? Esagerato", Sallusti la gela così

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Anche Concita De Gregorio ha voluto dire la sua su Silvio Berlusconi in diretta tv. Non potendo aspettare venerdì, quando condurrà (insieme a Davide Parenzo) In Onda, ha usato le telecamere di Giovanni Floris per chiarire - mentre la camera ardente è ancora aperta - quello che pensa del Cav. "È stato un modello molto negativo", sentenzia la De Gregorio dopo aver definito "un'esagerazione" il lutto nazionale, i sette giori di spensione dei lavori di Camera e Senato, le bandiere a mezz'asta. "C'è qualcosa di stonato in questo", puntualizza l'editorialista di Repubblica

 

Il monotono del comizio di Concita De Gregorio fila liscio per oltre due minuti durante i quali l'altro ospite di diMartedì, Alessandro Sallusti, non interviene per educazione. Ma basta osservare i gesti del suo corpo per capire cosa sta pensando. Si trattiene quando la giornalista sostiene che "la vicenda politica di Berlusconi è macchiata da continue menzogne e inizia con la loggia massonica P2"; fa una smorfia quando dice che Berlusconi aveva "l'abitudine di usare il denaro per comprare le persone, dai senatori alle ragazze", che "ha fatto della corruzione un sistema di governo", che "ha sdoganato la destra che oggi governa". Sallusti frena la sua voglia di intervenire quando sente Concita parlare dei rapporti del Cav "con le mafie, dei reati fiscali". "Tutti difetti ascrivibili anche carattere nazionale", chiarisce la De Gregorio, "però fra chi si oppone e resiste all'istinto di delinquere e chi delinque c'è una differenza". A questo punto l'aplomb del direttore Sallusti tentenna e con uno sguardo zittisce Concita.

 

 

 

 

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