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Concita De Gregorio ha già scaricato Elly Schlein: "Vaga"

Andrea Tempestini
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Folgorata da un bagliore inesistente. Ci permettiamo di sintetizzare con questa breve espressione quel che accadde a Concita De Gregorio nel febbraio del 2020, quando con espressioni oniriche, proprie del sogno, ovvero dell’incoscienza, diceva la sua su Elly Schlein, l’astro nascente (dal bagliore inesistente). Il palcoscenico era il salottino tiepido e ovattato de Le Parole, il programma che all’epoca Massimo Gramellini conduceva su Rai 3. Perbacco, di tempo ne è passato. Più di tre anni. All’epoca delle sognanti parole di Concita, Elena Ethel Schlein detta Elly era la giovanissima vicepresidente dell’Emilia Romagna, le elezioni erano state celebrate solo qualche giorno prima. Volto fresco, pulito, perfetto (o almeno così credevano) per una sinistra in perenne crisi d’identità. Gramellini era in quella Rai da cui ora sta per fuggire con sdegno e Concita ancora non furoreggiava a La7. Bene, ora riportiamo le parole che De Gregorio pronunciò all’epoca dei fatti. Se volete cercate il video, perché per comprendere la cifra dell’illusione contano, e parecchio, anche gli occhi che brillano, il movimento delle mani, dei muscoli del volto.


MERAVIGLIOSA
«Elly Schlein, che è una giovane donna di 34 anni, è un po’ come la ricercatrice che hai presentato poco fa. Cioè- sussurrava Concita è il mondo in cui vorrei vivere, gli occhi da cui vorrei vedere. L’Italia sarebbe meravigliosa se fosse popolata da persone come Elly. Non per le qualità ma per la normalità, per la naturalezza con cui fa le cose. Elly è normale perché è molto competente, cioè sa sempre di cosa parla. Ed è normale questo, no? Non trovate che sia normale? È molto sorridente, è molto gentile». Orbene - ci sia permessa la digressione un poco populista -, forse Concita non era così informata sulla Circe che la aveva ipnotizzata. Nella storia di Elly di «normalità» se ne trova col contagocce: tre nazionalità- dagli Usa alla Svizzera passando per l’Italia -, un’infanzia di stenti a Lugano, il padre insigne professore, un nonno senatore Psi, Agostino Viviani, il fratello matematico e la sorella ambasciatrice.

 


Certo non ci spingiamo a 5' condannare Concita per la firma con cui garantiva circa le competenze dell'attuale segretaria Pd, «sa sempre di cosa parla». Era troppo presto. Il punto è che oggi quell’idea di competenza almeno politica - vacilla: il suo partito non ha una linea, la crescente opposizione interna le imputa un esiziale silenzio sulle questioni che dovrebbe cavalcare (un esempio, il “commissario” Bonaccini), le amministrative sono state un disastro e ora si è fatta pure uccellare da Paolo Ciani. Vicenda paradigmatica, quest’ultima: Elly fa fuori il figlio di De Luca per nominare Ciani vice-capogruppo alla Camera e questo accoglie la nomina mettendo bene in chiaro di non essere del Pd e di non condividere quasi nulla della linea-Schlein. Un pirotecnico disastro.


Indifendibile Elly. Tanto che le parole di Concita passano dal sogno di tre anni fa all’incubo corrente, basta leggere il suo commento su La Stampa di ieri: «Elly, le faide della papessa». De Gregorio ragiona sul grottesco caso scaturito per la “rimozione” di De Luca jr (menando fendenti contro papà Vincenzo). Riferendosi ai giorni della scalata alla segreteria della Schlein, ricorda: «Sorride a tutti, prende volentieri imbarazzanti endorsement noti come leggendari abbracci mortali, non è che puoi vincere avendo proprio tutti contro, ma incassa e infine va da sé». Non tutto, però, va come previsto.

 

 


CONVERSIONE
«Nel secondo mese insorge qualche piccola criticità. Schlein è figlia, per formazione e anagrafe, della tradizione dei movimenti, del dibattito stremante e collegiale, del confronto in assemblea territoriale. Dal punto di vista del lessico padroneggia una serie di circonvoluzioni in uso appunto nei collettivi, frasi talmente generiche e larghe da contenere tutto e non dire niente». Bum. «È quella che al convegno ascolti un’ora riempiendo il taccuino e poi non trovi il titolo». Altresì detto, Schlein (non più affettuosamente Elly) è il nulla. No, non la voglio più un’Italia popolata solo da Elly. Forse è tutt’ora normale e di sicuro tutt’oggi sorride, ma la competenza... Non sa di cosa parla, anzi parla come un’adolescente al collettivo, non dice niente. Il mio sogno è stato spezzato dalla brutale tigna della realtà. Firmato Concita. 

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