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Stupro Palermo, rissa Lucarelli-Ermal Meta: "Cosa dicevi della d'Urso"

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Pure sullo stupro di Palermo, dove una 19enne è stata violentata da sette ragazzi, si riescono a creare polemiche e divisioni. Ovviamente dove c’è zizzania c’è anche Selvaggia Lucarelli, che ha infiammato gli animi entrando in polemica con Ermal Meta. Quest’ultimo è conosciuto come un artista pacato, ma sulla brutta vicenda di Palermo si è reso protagonista di uno sfogo piuttosto acceso. 

 

 

“Lì in galera, se mai ci andrete, a ognuno di voi ‘cani’ auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro”, ha scritto su Twitter, venendo ripreso da varie testate giornalistiche, tra le quali Repubblica. La Lucarelli ha quindi attaccato sia il Ermal Meta che il quotidiano: “Cantanti che scrivono tweet forcaioli che manco i peggiori bandierini, giornali che li riprendono pure e poi la chicca: ‘Il popolo del web chiede giustizia'. Stupendo. Sembra una cronaca dell’inquisizione medievale”. Da qui è nato un botta e risposta tra la Lucarelli e Ermal Meta, con quest’ultimo che ha poi tirato in mezzo anche Barbara d’Urso

 

 

Il cantante ha infatti ripescato alcuni commenti offensivi della giornalista nei confronti della conduttrice, definendola ironicamente “la paladina delle donne”. Dopo il polverone, Ermal Meta ha poi fatto un mezzo passo indietro: “Quando subisci uno stupro quel dolore dura per sempre. Ciò che ho scritto è stato dettato dalla rabbia di un libero cittadino, il dolore non deve essere necessariamente personale per poterlo sentire. Ho conosciuto persone che hanno subito stupri e dopo vent’anni il loro dolore è ancora vivo”.

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