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Al Bano commosso al Tg1: "Sistema sbagliato, cosa sono stato costretto a fare"

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La decisione dolorosa che ha cambiato la vita di Albano Carrisi e, forse, anche quella della musica italiana. Il grande cantante salentino, dopo aver salutato commosso l'amico Toto Cutugno scomparso martedì a 80 anni a causa di un tumore che lo stesso Leone di Cellino San Marco aveva aiutato a farsi diagnosticare, intervistato dal Tg1 mattina ha ricordato quando, a soli 17 anni, ha lasciato la sua terra d'origine, la Puglia, alla volta di Milano. Un emigrante di successo, ma pur sempre emigrante.

 

 

 

"Scappai perché il sistema era sbagliato - è la denuncia dell'autore di Felicità e Nostalgia canaglia -. C’era una classe contadina abbandonata a se stessa. Amavo la mia terra ma sapevo che non poteva darmi niente". Da ragazzo, solo ma con tanti ambizioni, ha avuto la stessa sorte di tanti suoi coetanei: appena trovato un lavoro, pagava l'affitto e il resto dei soldi lo mandava alla famiglia, contribuendo al loro sostentamento. Non a caso una delle sue canzoni più famose, La Siepe, era proprio dedicato alla sua terra: "Vinsi il primo premio Luigi Tenco con quella canzone - ricorda commosso al Tg1 -. I problemi non li vedevo, li affrontavo e basta, con la mia forza interiore. Sono riuscito a dare un assetto nuovo a me e alla mia famiglia. Grazie ai valori che mi hanno insegnato: l’umiltà, la lealtà e la generosità".

 

 

 

"Sono passato dall’essere uno sconosciuto a conosciutissimo", conclude, senza che questo lo abbia destabilizzato né fatto perdere concentrazione e grinta. Ed è stato questo, forse, l'insegnamento più prezioso e duraturo dei suoi genitori.

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