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Al Bano, la confessione: "Mi rimbomba una cosa che mi disse un amico ebreo"

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"Per il bene delle popolazioni che abitano quelle terre si può soltanto sperare in un miracolo, un miracolo di pace": Al Bano lo ha detto all'Adnkronos a proposito del conflitto israelo-palestinese. "In questi giorni mi rimbomba in testa una cosa che mi disse una volta un mio amico ebreo - ha poi aggiunto il cantante di Cellino San Marco - nonostante tutti gli sforzi che si fanno e che si faranno per la pace in Medio Oriente, la pace tra Israele e Palestina non ci sarà mai, perché la pianta dell’odio è più forte della pianta dell’amore, la pianta dell’odio ha radici troppo antiche ed è più forte della capacità di comprensione".

Secondo l'artista, se le premesse sono queste c'è poco da fare: "Può succedere di tutto, come quello che infatti sta succedendo in questi giorni. Azioni atroci di cui davvero si poteva e si doveva fare a meno". Infine, Al Bano si è lasciato andare a una riflessione da credente: "Mi viene da dire: in una zona del mondo dove le religioni hanno tanto seguito e tanta importanza, perché tarda così tanto il miracolo ad arrivare?".

 

 

 

Intanto i bilanci che arrivano da Israele e Palestina sono terrificanti: sarebbero 1300 i morti israeliani e 1417 quelli palestinesi. Nelle scorse ore, Hamas, il gruppo terroristico che ha dato il via alla guerra sabato scorso, ha fatto sapere che stava lavorando a questa operazione da due anni. Lo ha rivelato a Russia Today tv un dirigente di Hamas, Ali Baraka, secondo il quale anche i Paesi "alleati" sono stati informati solo dopo l'inizio delle azioni militari. 

 

 

 

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