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Maurizio Seymandi, "silurato da Gerry Scotti": la rivelazione scomoda

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Nato a Bengasi, ma trasferitosi a Milano a soli dieci mesi, Maurizio Seymandi ricorda con grande nostalgia il capoluogo lombardo di quei tempi. Quando la vita milanese era "vivace, piena di vita. Andavo con gli amici a giocare nel prato accanto alla via Gluck, quella cantata da Celentano. E trovavo sempre una scusa per infilarmi negli studi Rai. Vianello e Tognazzi erano i miei punti di riferimento". 

E non passò molto prima che Viale Mazzini gli offrì un contratto. Tra i conduttori ai quali deve molto c'è sicuramente Mike Bongiorno: "Mi invitava sulla sua barca e faceva certe battute che però qui non si possono riportare", ammette intervistato dal Corriere della Sera dove ricostruisce la nascita della Superclassifica di Sorrisi. Poi nel 1980 il passaggio a Canale 5: "L’avventura divenne straordinaria perché in studio avevamo ospiti di tutti i tipi. Ricordo, per esempio, Francesco Cossiga: alla fine dell’intervista mi chiese di trovargli un lavoro in tv perché era convinto che lo avrebbero fatto fuori dalla politica".

Per non parlare poi del siparietto su Vasco Rossi, quando accadde "una cosa assurda", ossia "arrestarono il cantante per possesso di cocaina". "Nella registrazione io ospitai una band che lavorava con lui e, quando mi dissero che lui era sempre troppo impegnato per venire in trasmissione, io mi misi a gridare 'Liberate Vasco', intendendo dire lasciatelo più libero da impegni, non sapendo che in quelle ore lo avevano fermato davvero - racconta sorridendo -. La puntata andò in onda così, fummo sommersi da lettere e telefonate dei fan di Rossi".

 

 

Poi qualcosa cambiò. Tre mesi dopo i festeggiamenti per la puntata numero 900, Seymandi non condusse più il programma. "Appresi - ricorda quei giorni - che mi avrebbero sostituito a breve con Gerry Scotti. Prima che me lo chieda con malizia: con Gerry, anni dopo, ci siamo parlati, chiariti e mi ha invitato spesso nelle sue trasmissioni". Nostalgia? "Ammetto che un po’, sì, la televisione mi manca. Ma, vede, a me basterebbe far sapere a tutti che scrivo, scrivo tutti i giorni".

 

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