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David Parenzo, imbarazzo all'Aria Che Tira: "Perché deve dire così?"

Claudio Brigliadori
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Il sacrosanto diritto al vaffa. Giuliano Cazzola, imprenditore, ex sindacalista e volto noto nei talk televisivi, lo rivendica con tutto il fiato in gola a L’aria che tira, su La7. Il padrone di casa David Parenzo lo mette di fronte alla infervorata Carlotta, esponente degli eco-attivisti di Ultima generazione sempre pronta a lanciare anatemi e accuse all’universo mondo. Scelta infausta (o fortunatissima, se intendeva movimentare il dibattito), perché il signor Cazzola perde la calma al secondo zero.

C’è da dire che la discepola italiana di Greta Thunberg si impegna per innervosire gli ospiti, alzando fin da subito i toni: «Non siamo qui a sopportare questo schifo!», urla per difendere la bontà delle iniziative di UG, tra cui i tanto famosi blocchi stradali e gli imbrattamenti di edifici pubblici e monumenti. In studio la contestano sia la giornalista Laura Tecce sia l’onorevole Manlio Messina (Fratelli d’Italia) e Carlotta sbraita: «Lasciatemi parlare, smettetela di dire bugie. Sono aberrata, voi parlate sempre Dio santo! Siete dei bambini».

 

E via di denunce contro le istituzioni che inquinano e commerciano armi all’estero. Quando la parola passa a Cazzola, anche lui in collegamento, si scatena l’inferno: «Devono andare a fare in cu***! Sono dei dissociati psicologici! Andate in Cina a protestare!». Parenzo prova a placarlo: «Mano... ma perché deve dire così?». Così facendo, però, dà la stura al flusso di coscienza di Cazzola: «Perché lo penso! Rivendico il diritto di essere intollerante con gli intolleranti». Nel frattempo la regia inquadra Carlotta, che con il microfono silenziato si agita, si sbraccia, si sgola, punta il dito. «Proviamo a mantenere un dibattito accettabile», è l’auspicio fuori tempo massimo del conduttore.

 

 

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