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"Succede anche nelle migliori famiglie": il nuovo film di Alessandro Siani

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Annamaria Piacentini
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La commedia che aveva costituito per anni la spina dorsale dell'industria cinematografica battendosi fino all'ultimo spettatore a causa di una caduta degli incassi, ora torna protagonista. grazie anche a registi e attori come Alessandro Siani, a cui va il merito di non aver mai mollato. Effettivamente eravamo stufi di film asfittici e privi d'interesse, anche quando qualcuno sottolineava: beati  voi  che chiamate  lavoro vedere tre o quattro film al giorno. Sarà anche giusto, ma provate ad incollarvi per ore ad una poltrona per vedere storie assurde e senza senso. È stata quasi un'operazione da “vampirismo” visivo. Ma torniamo a Siani che al suo settimo film da una bella e divertente lezione di cinema, perché ha la forza delle idee. Un “affaire” molto sottile, da prima pagina per i contenuti non banali, raccontati tra segreti, bugie. Partiamo dall'inizio: Davide Di Rienzo (Siani) è laureato in medicina, ma lavora come volontario alla Caritas. Tutta colpa del padre, un medico molto noto che lo considera una nullità. Ha due fratelli Renzo, avvocato (Dino Abbrescia), e Isabella (Cristiana Capotondi) , psicologa, ambedue  professionisti di successo. Un giorno questa “bella” famiglia viene sconvolta da una triste notizia: il padre è morto. Davide sente il dovere di raggiungere la madre (Anna Galiena) che apparentemente non è addolorata...anzi medita di risposarsi. Il resto è top secret.  

Siani, un bel colpo! Questa è commedia pura....

 “Sì, il film è proiettato verso questo tipo di commedia in parte realistica.  Avevo una gran voglia di tornare al cinema, ma per fare questo ci voleva un cast d'eccezione, seguendo la linea della comicità. Dalla Capotondi a Dino Abbrescia che da 50 anni calca i palcoscenici, ci sono riuscito.  L'ultimo film di Abbrescia prima della pensione (scherza), volevo che lo facesse con me”. 

  Poi, c'è Anna Galiena.

  “Un'attrice dalla grande disciplina, una che da la forza e la possibilità di fare questo suo lavoro.  E Antonio Catania, che ho desiderato e voluto.”

Dove avete girato?  

“In Sicilia, è stata una mia scelta.  È stato bello aprire con location meravigliose, ad ampio respiro.  come Cefalù, Milazzo e tutta il resto della costa.  E’ tutto in modo politicamente corretto”.  

Si parla tanto di politically correct, cosa è accaduto nel cinema italiano?

“E' molto difficile fare la commedia in questo momento, ma ho voluto ugualmente costruirla cercando di lasciare un segnale. La differenza? È che prima il comico diceva quello che voleva, ora non è più così. Certo l'improvvisazione, la battuta fresca ci devono essere, ma sempre con un certo controllo.”

Sceneggiatura solida, scritta molto bene, ma qual è un difetto di Siani regista?  

“Dicono che sono troppo attento sul set, a volte si va in scena con dodici versioni di copione”.   

Bene! Però la commedia sta rinascendo e sta subendo una grande trasformazione. È d'accordo?

  “Sulle piattaforme va molto forte, certo farla rinascere non è facile. Quando ho presentato la commedia alle Giornate di Cinema di Sorrento, la gente ha riso, e tanto. Ed è stata questa la forza di continuare a credere in questo progetto. La commedia è un pilastro del cinema e non si deve mai perdere, la risata ci ha sempre salvato. In futuro sarà una bella sfida per tutti noi”. 

  Una scommessa? 

  “Negli anni 2000 quando si facevano solo i cinepanettoni è arrivato un film diverso, si intitolava “Notte prima degli esami”, ha sbaragliato il mercato, perché aveva nel testo una bella vena creativa. Accade anche nel mio film, dove oltre all'intrigo ci sono i sentimenti contrastanti come l'odio e l'amore”. 

 Sa che il suo film potrebbe avere un grande successo sia in Francia che in America?  Lo scrivo perché ci credo e per farlo leggere agli addetti ai lavori, sperando che ci pensino.  Che progetti ha per il futuro? 

  "È tornata la vena creativa, sto già pensando ad un nuovo film. Ne ho parlato e mi hanno risposto: vai, ci fidiamo di te”.

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