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Andrea Delogu su Elodie: "Se ti chiedono di spogliarti..."

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Bella, simpatica. E "irrequieta", come si definisce lei. Andrea Delogu, conduttrice tra radio e tv, confida i lati oscuri della sua vita a La Stampa in una lunga intervista a cuore aperto. 

Dall'infanzia nella Comunità di San Patrignano ("Eravamo una grande famiglia. Questa fiducia nel prossimo e nel mondo mi è rimasta addosso: crescendo non l'ho persa, al massimo si è allentata un filino. Poi, come tutti, anch'io ho i miei momenti bui, dove piango nella doccia ascoltando Max Pezzali, ma mi aggrappo sempre all'idea che dopo si sta meglio") ha ereditato proprio quell'inquietudine: "Vado in analisi da dieci anni e mi sono resa conto che se impari dalla sofferenza, le cose cambiano. Quando invece non riesci a guardare in faccia il dolore, e lo nascondi, allora marcisce". 

 

 

 

Del corpo sui social fa un uso liberatorio, disinibito. Un po' come Elodie, criticatissima. "Qui bisogna mettersi d'accordo - commenta -. Se una donna si spoglia perché glielo chiedono gli autori di uno spettacolo, di un film o di una pubblicità che interpreta, nessuno fa una piega. Se invece si spoglia perché lo decide lei, allora presta il fianco al patriarcato. Questa cosa non ha senso: decidetevi".

 

 

 

A proposito di patriarcato, il caso tragico di Giulia Cecchettin l'ha sconvolta, come tutti gli italiani, ma nelle sue parole c'è una punta di amarezza: "Tutti i femminicidi avrebbero dovuto insegnarci qualcosa, già da tempo. Ora mi auguro che si arrivi davvero a una svolta. La grande lezione che dovremmo trarne è l'importanza di insegnare l'empatia ai ragazzi, sia a scuola che in famiglia".

 

 

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