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Chiara Ferragni, il Codacons: "Fornisca le fatture dell'hotel di Champoluc"

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Ancora polemica per Chiara Ferragni. L'influencer finisce nuovamente nel mirino del Codacons. Il motivo? Questa volta il suo soggiorno all'Hotellerie de Mascognaz, a Champoluc. Secondo l'associazione dei consumatori, infatti, non vi è stato alcun "effetto Ferragni". Tradotto: "Nessun boom di prenotazioni per la struttura alberghiera". Il Codacons, dunque, "smentisce quanto emerso nelle ultime ore secondo cui, a seguito dei post sull'hotel pubblicati dall'influencer, si sarebbe registrata un'impennata di prenotazioni in favore dell'albergo".

Codacons si è messa al lavoro provando "ad acquistare un soggiorno presso l'Hotellerie de Mascognaz scoprendo che, nonostante la struttura disponga solo di 28 unità abitative, stanze e chalet nelle prossime settimane sono ancora libere e perfettamente prenotabili". Ad esempio, "'utilizzando nella giornata di ieri (1 febbraio) i siti specializzati in prenotazioni alberghiere è emerso ad esempio che per un soggiorno delle date 5-6 febbraio 2024 sono disponibili diverse soluzioni (camera classica, camera superior, Junior suite, Suite, Suite presidenziale). Stessa cosa se si vuole soggiornare il 7-8 febbraio. Camere disponibili anche il 9-10 febbraio, e l'intero periodo che va dal 12 al 16 febbraio".

 

 

Disponibilità "emergono anche nel periodo che va dal 9 al 22 marzo 2024. Lo stesso sito dell'hotel, nella pagina dedicata alle prenotazioni, conferma la possibilità di acquistare soggiorni nelle prossime settimane". Da qui la stoccata alla moglie di Fedez: "L'unico 'effetto Ferragni' finora accertato sembra essere la valanga di critiche e commenti negativi lasciati dagli utenti sulla pagina dell'hotel". Ora l’associazione, a seguito dei tanti dubbi sollevati dai cittadini, ha deciso di "presentare una istanza d'accesso all'Hotellerie de Mascognaz, affinché fornisca i documenti circa il pagamento del soggiorno da parte della Ferragni, per capire la natura dei rapporti tra l'influencer e l'hotel e quale tariffa sia stata applicata all'imprenditrice digitale per i servizi fruiti". La replica della struttura? I portavoce della struttura valdostana si sono appellati alla "privacy".

 

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