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Addio a Paolo Taviani, cinema in lutto: il fratello, i premi e il film incompiuto sul Covid

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Cinema italiano in lutto: è morto a 92 anni il regista Paolo Taviani, che con il fratello Vittorio (scomparso nel 2018 a 88 anni) ha firmato alcune delle più memorabili pellicole del nostro grande schermo. 

Nei suoi 60 anni di carriera dietro alla macchina da presa ha diretto, tra gli altri, La masseria delle allodole, Una questione privata e La notte di San Lorenzo. Nel 2012 ha ricevuto il premio come miglior regia al David di Donatello per il film Cesare deve morire, il suo ultimo grande riconoscimento. Dal 1978 al 2012 ha vinto 10 premi: David di Donatello (1978, 1983, 1985, 1989, 2012), Festival di Venezia (1986), Nastri d'Argento (1978, 1983, 1985). Ricoverato nella clinica Villa Pia a Roma, accanto a lui la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. Lunedì 4 marzo ci sarà la cerimonia laica funebre alla Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. 

Il suo prossimo progetto, che resterà incompiuto, era stato annunciato di recente dallo stesso regista. Un nuovo film dal titolo Il canto delle meduse, con Kasia Smutniak, come attrice protagonista. Ambientato in uno dei periodi della storia recente più bui, la trama intreccia quattro racconti legati alla traiettoria narrativa della pandemia del 2020. Tra le vicende raccontate spicca quella di Valeria, una donna che, prima di morire a causa del Covid-19, esprime alle sue amiche il forte desiderio di essere sepolta da sola, e non nella tomba di famiglia insieme al marito che odia da sempre. 

Quella formata da Paolo e Vittorio è stata una delle coppie più prolifiche del nostro cinema. Nel 1967 diressero il primo film, I sovversivi. Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato. Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani figurano Sotto il segno dello Scorpione (1969) con Gian Maria Volonté, San Michele aveva un gallo (1971) adattamento del racconto di Lev Tolstoj Il divino e l'umano, film molto apprezzato dalla critica e vincitore del premio Interfilm a Berlino, Allonsanfàn (1974) con Marcello Mastroianni protagonista insieme a Laura Betti e Lea Massari. La notte di San Lorenzo (1982) ha aggiunto un attore cult in più alla loro lista: Omero Antonutti che ben si è destreggiato nella storia di un gruppo di uomini e donne che fuggono dai tedeschi nel tentativo di raggiungere una zona occupata dagli alleati. La musica di Nicola Piovani accompagnava questo film sulla speranza e profondamente antibellico che fruttò alla coppia di registi il Gran Premio della Giuria a Cannes, nonché i conseguenti David e Nastri d'Argento per la regia e sceneggiatura. 

Membri della giuria al Festival di Venezia nel 1984, quello stesso anno i fratelli Taviani adatteranno quattro novelle di Luigi Pirandello in Kaos (1984), vincendo il David di Donatello e il Nastro d'Argento per la sceneggiatura, scritta a sei mani con Tonino Guerra. Il Leone d'Oro alla carriera della Mostra del Cinema di Venezia nel 1986 li invogliò a continuare il loro percorso artistico con Good Morning, Babilonia (1988), con Vincent Spano e Joaquin De Almeida, Il sole anche di notte (1990), Fiorile (1993) e Le affinità elettive (1996). Due anni più tardi, i fratelli Taviani realizzano Tu ridi (1998), film a episodi con Antonio Albanese e Sabrina Ferilli, successivamente seguito, nel 2001, dalle miniserie televisiva Resurrezione, con Stefania Rocca, e Luisa Sanfelice (2004) con Laetitia Casta e Adriano Giannini, mentre nel 2007 continuarono a parlare dell'uomo e della sua esistenza, fra violenza e innocenza ne La masseria delle allodole (2007) con Paz Vega, Angela Molina e Alessandro Preziosi, tratto dall'omonimo romanzo di Antonia Arslan. 

Nella loro filmografia spicca Padre padrone (1977), dal libro-simbolo dello scrittore sardo Gavino Ledda, vincitore della Palma d'Oro e del Premio della Critica al Festival di Cannes, con Roberto Rossellini presidente della giuria. La pellicola ottenne anche il Gran Prix al Festival di Berlino, il David di Donatello speciale e il Nastro d'Argento per la miglior regia. Nel 2012 i due registi hanno diretto Cesare deve morire, dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell'Orso d'oro al Festival di Berlino ed è valso ai Taviani i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista. 

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