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Gigi D'Alessio a Sanremo 2025, ecco il suo cast: può accadere di tutto

Alessandra Menzani
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La candidatura di Gigi D’Alessio come conduttore del Festival di Sanremo (e magari direttore artistico) farà storcere il naso a taluni, ma non deve necessariamente suscitare risatine: se ci pensiamo, potrebbe essere una mossa azzeccata per la Rai, che è in difficoltà: trovare qualcuno disposto ad accollarsi Sanremo dopo cinque anni di trionfi di Amadeus è un’impresa. Non tutti sono abbastanza folli e coraggiosi. Dopo l’addio di Ama e i no di Antonella Clerici e Carlo Conti, Gigi D’Alessio è al momento l’unico dotato di una certa esperienza che si dice disponibile. «Quando si tratta di musica, accetto qualunque sfida. Ma la prima cosa che farei sarebbe andare a casa di Amadeus a chiedergli dei consigli, così come lui li ha chiesti a Pippo Baudo», ha dichiarato il cantante napoletano a Tv Sorrisi e Canzoni. Oltre al musicista, la Rai starebbe vagliando anche il nome di Alessandro Cattelan, già presentatore dell’Eurovision Song Contest.

POLIEDRICO

Perché mossa azzeccata? Perché Gigi è una potenza, anche al di fuori di Napoli dove è una divinità. Cinquantasette anni, cantautore, produttore discografico, attore, conduttore e pianista, conosce molto bene la macchina televisiva. Ha condotto lo scorso anno un one man show sui suoi 30 anni di carriera, Uno come te. È stato poche settimane fa ospite fisso dello spettacolo di Virginia Raffaele Colpo di luna. Ha condotto tre capodanni Mediaset, è stato giudice per diverse stagione del talent show The Voice anche nella versione per senior e per ragazzini, è popolare, piace a giovani e maturi. E soprattutto, come concorrente, ha partecipato a cinque Festival di Sanremo, l’ultimo nel 2017. La televisione la sa fare. Musicalmente non ha bisogno di tante presentazioni. Riempie gli stadi, lancia talenti, nella sua carriera ha venduto oltre sei milioni di dischi. Il 6 ottobre di due anni fa ha ricevuto il premio Napoli, città della musica dove gli fu conferita anche la nomina di Ambasciatore della musica napoletana nel mondo.

Quindi non facciamo tanto gli snob: i titoli per prendere in mano un carrozzone complesso e prestigioso come Sanremo Gigi D’Alessio, che sta per diventare padre per la sesta volta, li avrebbe tutti. Con un po’ di ironia, ultimamente concetto difficoltoso da maneggiare (ma confidiamo nell’intelligenza del lettore), immaginiamo il poderoso cast che l’ex compagno di Anna Tatangelo potrebbe assemblare se dovesse davvero un giorno condurre Sanremo. Un trionfo di Napoli? Ovvio. La Tatangelo non deve mancare, i due hanno un figlio insieme e lei arrivae da un periodo difficile: un grande palco come quello dell’Ariston sarebbe un nuovo rilancio della carriera. A Sanremo aveva cantato Bastardo, quindi guai a chi la fa arrabbiare.

Geolier non può non esserci: il fenomeno del rap deve essere risarcito per il secondo posto ottenuto all’ultimo Festival della Canzone italiana, il cui regolamento fu cambiato apposta per lui da Amadeus perché il giovane portava una canzone con parole solo napoletane. Geolier, nonostante un televoto plebiscitario, è arrivato dietro Angelina Mango, con codazzo di polemiche. «Sono tifoso di Geolier», dichiara infatti Gigi, «Non ha vinto perché la sala stampa ha contato di più della sala da pranzo della gente. Fosse per me vorrei una giuria di qualità: maestri d’orchestra, produttori anche da tutto il mondo per evitare conflitti d’interessi».

 

 

 

IDEE DI CAST

Il cast di Mare Fuori è, di diritto, il super ospite della prima serata, Nino D’Angelo della seconda, Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana della terza, Mariano Apicella della quarta e nella sera della finalissima si potrebbe ipotizzare una reunion di Gomorra oppure Marisa Laurito che ricanta Il babà è una cosa seria, che propose a Sanremo nel 1989 oscurata da Almeno tu nell’universo di Mia Martini e La mia moto di Jovanotti. Insomma, una grande festa come fu quell’indimenticabile show Viva Napoli che andava in onda nelle reti Mediaset condotto da Mike Bongiorno. Un mix tra passato e contemporaneità. E poi se la giocano i giovani Clementino, Rocco Hunt. Le idee, ma soprattutto i nomi, non mancano. I vertici Rai prendano seriamente questa candidatura... 

 

 

 

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