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Scurati, il retroscena di Gasparri: "Era segnato 'tg' in scaletta, poi non è venuto"

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A L'Aria che Tira, Maurizio Gasparri fa chiarezza sul caso Scurati. Dopo lo sbraitare della sinistra, le accuse di censura e il testo del monologo dello scrittore divenuto il manifesto del 25 Aprile dell'odio contro il governo, ecco che il senatore azzurro, nello studio di David Parenzo mette le cose in chiaro: "Ho chiesto che in Commissione Vigilanza Rai si faccia un accertamento con i dirigenti Rai, ma dalle notizie che ho già raccolto la discussione sulla presenza di Scurati a ’Che sarà' verteva su una questione economica", ha affermato il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

"Andiamo ai fatti. Scurati viene invitato, c’è una trattativa sul compenso, che non mi scandalizza anche se alcuni valori fondamentali della Repubblica, come quelli rappresentati dal 25 aprile, la difesa della libertà e la difesa dell’antifascismo, non si valutano al chilo. Quindi - ha spiegato Gasparri - abbinare questi principi ad un fatto economico è davvero opinabile".

 

Poi sempre Gasparri ha aggiunto: "In ogni caso, venerdì alle 18:43 i dirigenti dell’approfondimento Rai hanno autorizzato il comunicato stampa della trasmissione con la presenza di Scurati. La redazione della trasmissione ha poi trasmesso la scaletta ai vertici con accanto al nome di Scurati la dicitura ’tg’, ossia ’titolo gratuito. Quindi venerdì sera per la Rai Scurati doveva andare in onda. L’indomani Scurati nn si presenta e si parla di censura. Ma nessuno ha impedito a Scurati di andare in onda. Questi sono i fatti. La conduttrice della trasmissione ha sostenuto altro? Non ha detto la verità. Scurati poteva andare in onda a titolo gratuito, perché non l’ha fatto? Su questo faremo chiarezza in Commissione di Vigilanza Rai", ha concluso. 

 

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