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Ermal Meta, attacco di panico sul palco: "Terrificante", il dramma dell'artista

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"Il 2017 e 2018 sono stati gli anni lavorativamente più belli della mia vita, ma sono stati terrificanti dal punto di vista interiore perché soffrivo tantissimo di attacchi di panico": Ermal Meta, che presenterà il concertone del Primo maggio a Roma insieme a Noemi, si è confessato in un'intervista al Corriere della Sera. In particolare, ha parlato di cosa gli succedeva ai concerti: "Nel 2017 ne ho fatti 80 e nel 2018 ne ho fatti 46. Tutti, nessuno escluso, sono stati così: andavo in apnea per i primi 4 o 5 pezzi, salivo sul palco e cominciavo a saltare per cercare di sciogliermi. È stato difficile. Già dal 2016, poi, non riuscivo più a prendere gli aerei". 

Per riuscire a superare quella fase, ha proseguito il cantante, "sono tornato in terapia e mi sono di nuovo riallineato. È importante dare priorità a come ci si sente perché a ignorarlo non va via". Parlando del ruolo di conduttore che rivestirà tra due giorni, invece, ha ammesso che per lui si tratta di "una veste inedita che ho accettato con gioia, su un palco che si fonda su temi a me cari come quelli della libertà, della pace, del lavoro e della sicurezza sul lavoro, cose che dovremmo respirare tutti i giorni". 

 

 

 

Sulla bambina in arrivo a metà giugno, Ermal Meta ha spiegato che non sempre si è immaginato padre: "C’è stato un momento in cui pensavo che non avrei voluto perché il mondo mi spaventava troppo. Però sono cresciuto con un fratello e una sorella di cui mi sono sempre occupato, quindi forse è un ruolo che mi sono preso fin da piccolo. Pensavo che avrei più che altro adottato un bambino ed è una cosa che voglio ancora fare e che farò". 

 

 

 

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