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DiMartedì, Di Battista delira dopo il trionfo di Meloni: "Tragedia, democrazia deviata"

Roberto Tortora
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Le ultime elezioni al Parlamento europeo hanno lasciato alle proprie spalle una scìa preoccupante, non perché abbia vinto questo o quel partito, bensì perché per la prima volta nella storia della Repubblica in un’elezione nazionale il livello di affluenza alle urne si è assestato al di sotto del 50%. Il partito degli astensionisti, insomma, è quello a più larga maggioranza di queste ultime elezioni e la cosa preoccupa molto Alessandro Di Battista, attivista politico, reporter ed ex-militante del Movimento 5 Stelle.

Ospite, tra gli altri, nello studio di Dimartedì, talk di approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. Di Battista analizza così i dati delle ultime elezioni e dice sconvolto: “Tutti i partiti, salvo Alleanza Verdi e Sinistra e PD, hanno perso voti, ma valanghe di voti, in primis i 5stelle che si sono dimezzati. Il dato più drammatico è quello che anticipai in questo studio settimana scorsa, cioè che alle urne sarebbe andato meno del 50% degli aventi diritto per la prima volta. Questo significa che si rompe il patto sociale tra i cittadini e le istituzioni – spiega affranto Di Battista - e se si rompe significa legge della giungla, gente che non paga le tasse perché pensa ‘perché devo pagare le tasse se non ho servizi, diritti e non credo nelle istituzioni’”.

L’ex-grillino, in preda a un delirio, spiega, poi, cosa avrebbero dovuto fare non solo Giorgia Meloni, ma anche gli altri leader politici, dopo l’esito delle urne: “È una tragedia e chi vince o perde meno degli altri le elezioni, se fosse davvero un leader politico analizzerebbe questo come primo dato, scandalizzandosi e cercando di trovare una soluzione a questa devastante democrazia che è deviata. I dati reali delle europee dicono che il partito degli astensionisti è arrivato al 51,66%, FdI 13,89%. Quando io sento che il Paese va dietro la Meloni è una balla, su 100 elettori 13,89 votano la Meloni non tutta Italia. Pd 11,6, M5S 4,8, FI 4,63, Lega 4,33 questa è la realtà della democrazia deviata e a me scandalizza il fatto che ai partiti, salvo elezioni, non interessi questo dato che è sconvolgente”.

 

 

Quindi, un raffronto raggelante tra schede nulle ed elettori di Azione: “Le schede nulle hanno quasi raddoppiato i voti di Calenda. Non criminalizziamo il 51% che non va a votare, non sono tutti menefreghisti o che pensano che Amadeus sia il presidente della Repubblica. È gente che fino all'altro ieri ha votato e oggi pensa di non farlo più, perché pensa che l'esercizio del voto sia inutile, è una tragedia. Gente che vota scheda bianca è più di quelli che votano Calenda, rendiamoci conto del livello della democrazia italiana”.

 

 

 

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