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Che tempo che fa, il ritorno del tele-martire Fabio Fazio: "Cosa mi è toccato in Rai"

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Torna Fabio Fazio: oggi, domenica 6 ottobre, la prima puntata stagionale di Che tempo che fa, alla sua seconda edizione su Nove, dopo l'addio alla Rai dell'anno scorso tra polemiche, accuse e vittimismo.

Dunque, Fazio presenta la nuova stagione del format in un'intervista al Corriere della Sera, in cui parte rivendicando gli ottimi risultati in termini di share raccolti dal programma sulla nuova rete. "È andata oltre ogni più rosea previsione, molto oltre. La rivincita sarebbe un sentimento legittimo, ma a una certa età si impara a non cadere in queste trappole, si prendono gli accadimenti della vita per come arrivano. Qui si respira un’aria di ritrovata leggerezza di cui avevo bisogno", afferma marcando subito le differenze con la Rai.

Dunque, eccolo indossare nuovamente gli abiti del "tele-martire". Quando gli chiedono se a Nove si sente più libero, risponde: "Certo che sì, in Rai mi sono toccate transumanze da una rete all’altra con infinite polemiche, ho vissuto momenti non facili, in cui ci si trova — come ovvio — da soli. Ora finalmente posso pensare non a quello che c’è intorno, ma a fare al meglio il programma, una cosa che avevo dimenticato".

 

Ma a Fazio manca qualcosa della Rai? "Ho trascorso in Rai 40 dei miei 60 anni, non mi può mancare qualcosa perché ce l’ho dentro, è il mio dna, sul Nove — a parte la leggerezza — non mi comporto in modo diverso, quell’idea di televisione pubblica è un’attitudine che mi rimane, è un modo di essere, non cambia a seconda del luogo dove vai. Sono entrato a 18 anni in Rai e ho avuto la fortuna strabiliante di crescere con gente come Guido Sacerdote, Bruno Voglino, Enrico Vaime, Luciano Salce..., altro che master".

Infine una battuta su Amadeus, alle prese con le difficoltà del suo nuovo format, Chissà chi è, proprio su Nove. Vi sentite? "Sì certo, ma parliamo soprattutto di figli. Per il resto lo vedo tranquillo, l’ho sentito molto più triste per il derby perso dall’Inter. Ci vuole tempo, la tv è innanzitutto abitudine. Costruire l’abitudine su una rete che non ha mai avuto un game non è immediato, la tv non è trasferimento di pezzi da una parte all’altra, è la costruzione di un racconto", conclude Fabio Fazio, che alla prima di Che tempo che fa, questa sera, avrà tra gli ospiti in studio proprio Amadeus.

 

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