Volevo andare a vedere "Albatross" ma all'ultimo il cinema lo ha tolto dalla sala

Metti una domenica italiana. Una domenica d’estate. Il sole, ma anche l’acquazzone - alla faccia del voto ecologista ad Avs - e il pomeriggio che diventa uggioso. Perché non andare al cinema?
di Lorenzo Cafarchiomercoledì 9 luglio 2025
Volevo andare a vedere "Albatross" ma all'ultimo il cinema lo ha tolto dalla sala
2' di lettura

Metti una domenica italiana. Una domenica d’estate. Il sole, ma anche l’acquazzone - alla faccia del voto ecologista ad Avs - e il pomeriggio che diventa uggioso. Perché non andare al cinema? La piscina ormai è deserta e poi da qualche giorno è nelle sale Albatross, la pellicola che racconta la vicenda, a tratti epica, di Almerigo Grilz, il reporter missino morto nel 1987, a 34 anni, seguendo la guerra civile in Mozambico. Giulio Base alla regia, lo stesso che oltre 30 anni fa interpretava Teste rasate, con tutte le polemiche che ne conseguono. «Film di destra», «ecco il cinema di Fratelli d’Italia», «solo 408 spettatori e 2.610,00 euro di incasso in 106 sale il primo giorno», come ha voluto sottolineare Dagospia. Allora, contrario alla corrente del fiume e sotto il temporale mi ritrovo assieme alla mia fidanzata e a una coppia di amici davanti a un cinema dell’hinterland di Milano. Nell’atrio parliamo del trailer, dei primi frame, de La voce della fogna intravista in quelle prime immagini, della sezione del Movimento sociale italiano di Trieste, della telecamera che Grilz ricevette in regalo da Giorgio Almirante. C’è una storia, essendo io del 1990, che ho sentito e non ho vissuto. Sembrava caduta nel nulla e invece torna attraverso lo strumento più forte, quello della cinematografia.


Il mio amico qualche ora prima mi aveva mostrato uno screen degli orari del multisala: spettacolo ore 20,00. Giusto il tempo poi per poter cenare e prepararsi a una nuova settimana di lavoro. Guardo gli schermi delle proiezioni e noto qualcosa che non torna. Nove sale, ma Albatross non appare da nessuna parte. Nonostante la mia scarsa abilità tecnologica, verifico dal totem elettronico per l’acquisto dei biglietti, però del film, produzione Eagle pictures, non c’è traccia. «Ma come?». Ci guardiamo straniti. Parlottiamo un attimo. «Non è che hai sbagliato giorno e sala? », chiedo. «No, guarda qui». Lo screen è illuminante, carta canta. Allora mi reco da una delle maschere. «Scusi non vedo la sala della proiezione del film Albastross, fino a qualche ora fa sul vostro sito l’indicazione c’era». Imbarazzo. «Purtroppo quando ci sono blockbuster capita che annulliamo le proiezioni e dedichiamo un plus di sale alle pellicole più importanti». Ringrazio. Qualche passo più in là ritorno a vedere lo schermo con le proiezioni delle pellicole. Su nove sale, in quattro c’è Jurassic World. La Rinascita. I dinosauri si sono divorati tutti. Un’ultima cosa: la polemica sui pochi spettatori è legittima, ma ci sono anche spettatori che non sono riusciti a vedere il film per l’improvvisa scomparsa della sala...