Manuela Blanchard: "Facciamo rivivere Bim Bum Bam"

di Alessandra Menzanigiovedì 31 luglio 2025
Manuela Blanchard: "Facciamo rivivere Bim Bum Bam"
4' di lettura

La tv accesa alle 16 in punto, la merenda, il pupazzo Uan, i conduttori, i cartoni animati: erano i lenti pomeriggi e le gioie dei bambini. Chi era piccolo negli anni Ottanta non può non ricordare il mitico Bim Bum Bam, il contenitore per ragazzi di Mediaset. In un periodo, quello odierno, in cui la nostalgia per quegli anni spensierati è molto intensa, tornano quei titoli, quei sapori, rifanno i film; ed ecco qualcuno ha pensato bene di trasformare Bim Bum Bam in uno spettacolo teatrale. E così sarà: sul palcoscenico rivedremo Manuela Blanchard, che ne è stata conduttrice per tre edizioni insieme a Paolo Bonolis, Marco Bellavia, altro volto simbolo, e ovviamente il pelouche Uan.

Manuela, se l’aspettava? 
«Un po’ sì. Quando all’epoca lasciai la televisione, feci delle proposte, ma non andavano bene. Volevano che facessi le telepromozioni. Sentivo che il mio percorso era finito, non sono una che si accanisce, avevo ricevuto e dato tanto, ma pensai: tornerò quando uno di questi bambini sarà grande e ripenserà a Bim Bum Bam. E infatti... Eravamo più che “baby sitter”: entravamo nelle case, le mamme erano sicure».
Come sarà lo spettacolo? 
«Ci saranno scenette, musica dal vivo, filmati di repertorio, sigle, karaoke. Ci saremo io, Uan, Marco Bellavia, con cui non ho mai condotto: sarà una sorpresa, una coppia tutta nuova. In questi ultimi due anni ho partecipato a tanti Comics - fiere dedicate agli anni Ottanta e ai fumetti - che sono state un po’ le prove generali.
Verranno a vederci (penso) i bambini di allora con i loro figli. La data zero sarà il 18 ottobre, la premiere al Teatro Lirico di Milano il 29 ottobre».
Cosa aveva Uan di così speciale? E cosa ha ancora? 
«Un fascino particolare: è magico. Ci sono stati tanti pupazzi, io avevo come riferimento Topo Gigio, ma non ho dubbi oggi su chi scegliere. Mentre Topo Gigio era buono e basta, Uan era vario, un po’ cattivello, una specie di bambino pestifero che faceva marachelle, scherzi, ma era anche bravo. Noi stessi, gli “adulti” del programma, non trattavamo i bambini solo con i “gne gne”, eravamo tremendi, veri, tutto era improvvisato, quasi scorretto. Bonolis era tagliente. Non so se oggi sarebbe possibile. Ricordiamo che Bim Bum Bam ha vinto tre Telegatti».
Oggi i cartoni animati sono ad ogni ora, negli anni Ottanta tassativamente alle 16. 
«Penso fosse meglio allora, più ordinato, poi dipende certamente dall’educazione che impartiscono i genitori».
Immagino che ricorderete Enrico Valenti, “papà” di Uan, fondatore insieme a Kitty Perria della compagnia di animazione Gruppo 80 e inventore di molti altri personaggi della tv. 
«Sicuramente. Ha creato anche i pupazzi Four e Five insieme al Gruppo Ottanta. Abbiamo fatto tanti Comics insieme. A Parma c’è un museo con le sue “creature”. Quando stava ancora bene, veniva con noi ai Comics, spiegava come funzionano i pupazzi; uno non si rende conto, ma è un meccanismo complesso. Innanzitutto la voce deve essere capace di recitare: se non sei bravo, il personaggio perde carattere. Per Uan ci sono tre animatori. Uno muove la testa. Gli altri due le mani. E poi la voce, che si deve coordinare, rispondere, interagire con noi. Erano talmente bravi che per noi Uan era vero».
La prima voce era quella del grandissimo Giancarlo Muratori, scomparso.
«Lui diede la caratteristica a Uan. Quando poi è arrivato Pietro Ubaldi ha dovuto in qualche modo imitarlo. Era più “orsacchiotto” come tipo. Pietro sarà con noi nello spettacolo teatrale».
Manuela, cosa ha fatto quando ha lasciato la tv?
«Oltre allo spettacolo e alla recitazione, avevo altre passioni che poi sono diventate la mia vita: ad esempio amavo le erbe. Ho studiato quattro anni naturopatia, già a nove anni facevo yoga, faccio Tai Chi, ho la passione per la medicina cinese, la digito-pressione, ho lavorato anche in uno studio medico. E adesso, inaspettatamente, si riapre questo anello, questo mondo dopo 20 anni. Sono curiosa di come reagirà e come riuscirò a relazionarmi in questo mondo».
Inviterà Paolo Bonolis?
«Mi piacerebbe, non lo vedo da 30 anni. Eravamo molto amici, c’era una splendida intesa. Mi piacerebbe sedermi a un tavolino con lui sorseggiando qualcosa e gli chiederei della sua vita. Tra l’altro mi ricordo che qualcuno diceva di lui: “Non farà mai la prima serata”. In Italia c’è molta rigidità tra i conduttori per ragazzi e quelli di altre fasce...E invece è diventato uno dei grandi della tv. Lo riabbraccerei volentieri».

Lo spettacolo teatrale è prodotto da Dimensione Eventi, con Roberto Indiano (classe 1974, quindi un ex bambino di Bim Bum Bam) alla produzione esecutiva, su licenza ufficiale RTI Mediaset Group, con Claudio Insegno (fratello di Pino) alla regia e alla scrittura dei testi.

ti potrebbero interessare

altri articoli di Spettacoli