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Enzo Iacchetti sbraita in tv poi fa la vittima: è già l'idolo dei compagni

di Francesco Storacedomenica 21 settembre 2025
Enzo Iacchetti sbraita in tv poi fa la vittima: è già l'idolo dei compagni

(X E' sempre Cartabianca)

3' di lettura

Da Beppe Grillo a Enzo Iacchetti. È il gioco dell’oca della sinistra italiana, che ormai si aggrappa ai comici per sopravvivere politicamente. E lui, il nuovo eroe, Iacchetti appunto, si aggrappa alla sinistra per trovare lavoro o una candidatura, chissà. Se denuncia che lo minacciano alternativamente di morte o di togliergli il lavoro – lavora ancora? – ha bisogno di far parlare di sé. E con Fanpage ha interpretato benissimo la parte. Definisci piagnone, potremmo dire. Fa la vittima, ma è la solita parte di sempre. L’antefatto sta nella trasmissione della Berlinguer, dove Iacchetti si è scatenato contro il rappresentante dell’associazione degli amici di Israele.

Lo voleva pure prendere a pugni, ha minacciato. Ieri sera ha continuato a rivendicare il suo comportamento ancora in tv, ad Accordi e disaccordi di Luca Sommi sulla Nove, con Travaglio, Orsini e la solita Francesca Albanese, una star ormai. Il tema resta la questione palestinese. A Fanpage Iacchetti ha messo il consueto sale nell’intervista per far crescere il vittimismo attorno a se stesso: «Ho rotto il palco, ho sfondato la quarta parete del televisore. Il mio è stato un atto di supplenza morale perché chi dovrebbe parlare tace». Praticamente un combattente, un eroe. Che denuncia di pagare un prezzo alto: «Sto perdendo parecchio lavoro, ho parlato con Morgan che mi ha detto la stessa cosa». In più l’hanno lasciato solo, forse per vergogna: «Non c’è stato un politico di sinistra che mi abbia dato solidarietà. In questo momento non sono di nessuno, sono solo dalla parte di quella povera gente». E esplode ancora contro Eyal Mizrahi, il presidente della Federazione Amici di Israele: «Era un provocatore andato lì per fare propaganda. Dentro di loro esiste il male, quello che ha detto neanche il diavolo avrebbe il coraggio di dire». Quando leggiamo quel “dentro di loro” un brivido corre lungo la schiena, sembra davvero qualcosa collegato ad una razza... Ma come si fa?

Aggiunge Iacchetti la sua ira contro i «giornali della destra»: «Se non ci fosse Mediaset, tutta questa gente non farebbe il mestiere che fa – cioè tutti questi giornalisti-giornalai, io li chiamo con tutto il rispetto per i giornalai che sono una categoria di persone che lavorano sarebbero a piedi, per strada, questi direttori di giornali che ti sputano in faccia senza una motivazione».

Ma, e non poteva mancare nella sua nuova giovinezza, l’attacco più duro, contro il governo: «Se Meloni e i suoi continuano così perderanno anche le prossime elezioni. Lei si sta rendendo conto che non riesce più a tenere delle persone ignoranti nel suo governo». Insiste. Promette il bis, Iacchetti, sempre dalla Berlinguer, che lo avrebbe di nuovo invitato: «Io vorrei prendere un po’ di tempo perché giuro il polverone non me l’aspettavo di queste proporzioni. Poi ci sono i lati positivi: i miei post hanno 2 milioni di visualizzazioni, i complimenti per strada, la gente mi abbraccia, mi abbracciano tutti».

La testa dondola. Dice che non si aspettava «il bene che mi vuole la gente e non mi aspettavo neanche la cattiveria dell’opposizione politica che di me ha detto cose allucinanti». Curiosità: con chi ce l’ha quando parla di “opposizione politica”? O più semplicemente non ci capisce nulla? Comunque Iacchetti giura di essere buono. La domanda di Fanpage è: «Lo avresti picchiato davvero il tuo interlocutore?». Macchè, fa fioretto: «Non avrei mai toccato quel signore lì, non sarei andato giù a picchiarlo, figuriamoci. Non ho mai picchiato nessuno, non uccido neanche le zanzare. Lui è scappato, pensa, è scappato via perché pensava che io scendessi. Quindi aveva anche la coscienza molto sporca per le puttanate che ha detto». Irrefrenabile. Così a sinistra si diventa un idolo.