Stesso sguardo intenso e aria da duro del padre Clint Easwood, che a sua volta veniva affettuosamente sbertucciato dal maestro del cinema Sergio Leone che lo descriveva così: «Ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza». Un complimento? Insomma. Poi Clint, nella lunga carriera, ha saputo dimostrare di essere un gigante sia nelle interpretazioni sullo schermo che alla regia (da American Sniper a Million Dollar Baby), non omologandosi mai al politicamente corretto. Oggi Eastwood è un ultra-novantenne ancora capace di sfornare film di spessore, ma intanto a Hollywood si sta facendo largo un altro bel ragazzone che porta il suo cognome. Scott Eastwood, aitante come un dio greco, 39 anni, si sta specializzando in ruoli da duro come il celebre genitore. Attualmente è in streaming con un altro irriducibile come Sylverster Stallone, che a quasi 80 anni non è stanco di ruolo muscolari, anche perché i suoi muscoli miracolosamente stanno ancora su. In Alarum i protagonisti sono loro due: è un thriller d’azione diretto da Michael Polish, uscito di recente in streaming su Prime Video.
Nel film, Eastwood interpreta Joe Travers, un ex agente della CIA che, insieme a sua moglie Lara (interpretata da Willa Fitzgerald), viene coinvolto in un complesso complotto di spionaggio. La trama ruota attorno a un disco rubato che le vecchie agenzie credono sia in possesso della coppia, facendoli braccare da diversi servizi segreti. Figlio di Clint e Jacelyn Reeves, Scott ha un fratello e cinque sorelle da parte del padre. Non si può certo dire che il padre lo abbia aiutato o raccomandato (a parte il fatto di avergli trasmesso eccellenti geni). L’attore, infatti, prese parte al provino del film sul cecchino Usa American Sniper, ma fu scartato dal padre, incorruttibile regista della pellicola. Ha lavorato come barista, operaio edile e parcheggiatore. Agli inizi della sua carriera, durante i provini usava il cognome della madre, Reeves, per evitare “accuse” di nepotismo. Una rarità.
Addio Robert Redford, il mondo del cinema perde "il migliore"
È morto nel sonno, nella sua casa nello Utah, Robert Redford. Aveva 89 anni. Con lui scompare non soltanto un att...Nel 2014 è nel cast del film di guerra Fury, nella parte del Sergente Miles. La pellicola, diretta da David Ayer, è ambientata durante la seconda guerra mondiale. Potevamo vederlo in mutande e frusta in pose sadomaso, invece niente. Scott Eastwood ha rifiutato la parte di Christian Grey nel film porno soft Cinquanta sfumature di grigio perché «richiedeva una piena nudità frontale; inoltre c’erano altre cose del personaggio che non erano nelle mie corde». Alla fine è stato preso Jamie Dornan, irlandese, non ci lamentiamo. Sembra che sia stato il saggio papà a dissuadere il figlio dal prendere parte a quel film, reputandolo una “porcheria”. Definizione azzeccatissima, ma probabilmente ha anche rinunciato a un bel malloppo e a una popolarità che sarebbe stata immensa. Nel 2013 partecipa al film Non aprite quella porta 3D, anch’esso non particolarmente d’essay. Nella primavera del 2015 è protagonista della pellicola La risposta è nelle stelle, dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks. Ha recitato in Suicide Squad nei panni del Tenente GQ Edwards.
Ma è con Fast & Furious 8, ottavo capitolo della saga, dove recita accanto a Vin Diesel e Charlize Theron, che Scott riesce a dimostrare tutta la sua potenza e la fisicità, che in breve tempo attira anche i brand: viene scelto come testimonial della BMW serie 5. Sempre nello stesso anno è protagonista dell’action movie Overdrive, diretto da Antonio Negret, dove insieme a Freddie Thorp interpreta un ladro di auto d’epoca ricercato in tutta Europa.