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Luca Carboni si esalta ancora: più che un concerto

L’artista torna a cantare dopo la malattia e fa esplodere il Forum. Con lui gli amici Cremonini (al sax), Elisa e Jova
di Daniele Priorigiovedì 13 novembre 2025
Luca Carboni si esalta ancora: più che un concerto

3' di lettura

Luca Carboni è tornato in scena cantando la sua nuova Primavera. È stato un abbraccio collettivo tra pubblico e colleghi artisti quello che il Forum d’Assago ha riservato al cantautore bolognese in occasione della sua nuova epifania artistica su un palcoscenico, sei anni dopo l’ultima tournée e soprattutto dopo la malattia che aveva improvvisamente e drammaticamente bloccato il cammino fatto di note e parole dell’autore di hit come Silvia lo sa, Farfallina e Inno nazionale. Milano è stata la tappa scelta per la data zero di questo nuovo inizio. Senza un album da promuovere ma solo tanta voglia (e pure tanta paura) di tornare a cantare, celebrando una storia lunga quarant’anni, con gli amici di sempre a fare un coro davvero speciale, pronto forse a diventare la hit della prossima estate. Un tempo di rinascita da trascorrere tutti assieme, correndo in moto ancora una volta verso quel mare che sa di vacanza ma anche di fuga e, perché no, il ricordo o la seconda opportunità di un amore grande odi uno piccolo ma non meno poetico che si è nutrito solo di onde e spiagge.

Con la voglia di arrivare di quel ragazzo che rispondeva al nome di Luca Carboni e da Bologna conquistava l’Italia, in uno slalom tra emozioni e storie di due decenni italiani tanto complessi come gli Ottanta e i Novanta. Fatti di musica ma anche di droga e di quella solitudine metropolitana – forse ancora sconosciuta sui colli bolognesi – che tuttavia già trent’anni fa si manifestava come il peggior virus antisociale al quale solo la fede in ideali come l’amore e l’amicizia possono fare da antidoto. E, per chi è di Bologna come Luca e Cesare Cremonini, quella Madonna di San Luca, brano recentissimo ma subito immortale, divenuto quasi un nuovo inno anche per la squadra rossoblu, passione che accomuna, tanto quanto la musica, la nuova coppia di cantori della “bolognesità”.

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È proprio grazie a Cremonini, infatti, se – complice il brano scritto a quattro mani e cantato a due voci – Carboni è tornato ad assaporare il palcoscenico e le folle degli stadi riunite dal collega più giovane già nella scorsa estate. Che però nella grande serata tutta dedicata a Luca ha portato anche altri illustrissimi amici, colleghi e complici nella rinascita di Luca. Se con Cesare – che per l’occasione ha esordito anche come talentuoso sassofonista, proprio sulle note di Mare mare - c’era un legame territoriale, con Jovanotti da condividere c’era un sodalizio che metteva le radici in una tournée fatta assieme proprio all’alba di quei mitici anni ‘90. E poi, di recente, una convalescenza comune.

Mentre Luca lottava contro il suo alieno, Lorenzo era costretto a letto dopo la bruttissima caduta in bicicletta. Elisa, da parte sua, ha portato la grazia e il rock di una stella dalla voce internazionale. A comporre un quartetto veramente straordinario che speriamo torni a materializzarsi anche nelle prossime date del tour di ritorno di Carboni: il prossimo 24 gennaio a Bologna, il 12 marzo a Roma e poi ancora a Bologna il 19 aprile. «Arrivare fino in fondo è stata una grande gioia, ero in ansia da mesi», ha detto. «Non sapevo se avrei retto. Ho dovuto lavorare sulla respirazione.

Mi ero abituato a una situazione defilata e mi ha sorpreso che Milano sia andata subito verso il tutto esaurito». Segno e luminosa forza di una carriera ricca ma che ha ancora molto da dire. Una rinascita, quella di Carboni, che passa anche per una nuova esperienza: un libro dedicato ai luoghi del cuore oltre a quello che resta l’obiettivo principe di ogni cantautore: «Fare dischi come ai tempi di Forever, 40 anni fa, quando riuscivi a raccontare il tuo tempo raccontando le tue cose che erano anche quelle degli altri». Un po’ di materiale c’è già, ma «è figlio del vecchio Luca». Che ora punta a una versione di sé e della sua musica “libera e nuova” ma cantata pur sempre da lui che sarà sempre “Luca lo stesso”. E va bene così.

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