Ornella Vanoni è morta la sera del 21 novembre 2025 nella sua casa di Milano, stroncata da un arresto cardiocircolatorio. I soccorritori del 118, arrivati intorno alle 23, l’hanno trovata già senza vita.A 91 anni, l’icona della musica italiana lasciava una carriera di oltre settant’anni: più di cento album, decine di milioni di dischi venduti e collaborazioni con giganti del jazz e della canzone d’autore.
Negli ultimi anni aveva parlato senza reticenze della sua fragilità. A “Verissimo” aveva confidato: “La morte per me è vicina… Ho praticamente 91 anni” e “A volte mi manca una carezza”. Aveva raccontato le tre gravi depressioni, l’ansia cronica e il senso di vuoto: “La persona depressa è vuota… si crea una barriera che non permette di comunicare”.Non aveva nascosto la terapia psichiatrica e gli antidepressivi: “Sono un soggetto borderline”, le aveva diagnosticato lo psichiatra, aggiungendo: “L’unica cosa che può salvarti sono questi farmaci… Non ci pensi neanche a smettere”.
Lei stessa aveva ammesso: “Li prendo ancora”.Con la voce inconfondibile e la sincerità assoluta, Vanoni aveva trasformato il dolore in testimonianza, mostrando le proprie crepe senza vergogna e diventando simbolo di una vulnerabilità coraggiosa.L’Italia perde così non solo una delle sue più grandi interpreti, ma una donna che ha reso la sofferenza parte della propria leggenda.




