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Checco Zalone "voleva piacere alla sinistra, così...": la bordata di Valsecchi

mercoledì 10 dicembre 2025
Checco Zalone "voleva piacere alla sinistra, così...": la bordata di Valsecchi

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Per anni sono stati la coppia d'oro della commedia italiana: Pietro Valsecchi a produrre, fuori, e Checco Zalone a far ridere, sul set. Poi qualcosa tra i due si è rotto. Ed è lo stesso Valsecchi, in una lunga intervista al Corriere della Sera, a spiegare cos'ha portato alla loro rottura, con l'ultimo film a cui hanno lavorato insieme. Tolo tolo, nel 2020. Il primo di Checco da regista senza Gennaro Nunziante, il più "impegnato" e dolce-amaro, incentrato sul tema dell'immigrazione e da molti considerato un po' troppo buonista.

"Luca (il vero nome di Checco Zalone, Luca Pasquale Medici, ndr) non voleva più far ridere, ogni volta che gli mandavo un autore nuovo per affiancarlo lo snobbava. Aveva bisogno di essere accettato dall’intellighenzia di sinistra, che non l’aveva capito. È un democristiano fino al midollo, voleva il riconoscimento di quel mondo e quando l’ha avuto l’ha snobbato. Solo che a me questo suo riconoscimento è costato 24 milioni di euro. Mi disse, con tutti i soldi che ti ho fatto guadagnare, ora te li faccio spendere. Una sorta di vendetta poetica. Ma ero d’accordo con lui, dopo tutti i successi, aveva il diritto di prendersi la sua libertà".

La loro collaborazione è nata in modo piuttosto bizzarro, quasi come uno sketch comico. A far conoscere Zalone a Valsecchi era stato suo figlio che guardava Zelig. “Mi raggiungono, dalla Puglia a Cortina, lui e Gennaro Nunziante, il suo amico e regista. Loro portarono la mozzarella, io li accolsi col tartufo". Arriva Cado dalle nubi ed è subito boom: "Incassò 18 milioni. Poi le cose si complicarono. Tutti volevano rubarmi Zalone. Abbiamo fatto cinque film insieme. Gli abbiamo trasmesso l’amore per l’arte e per il collezionismo, e affinato il gusto per il vino. Abbiamo condiviso serate di musica, risate e leggerezza: momenti preziosi che porterò con me". 

Con il successo Checco "è diventato ossessivo, vinto dall’ansia del primo posto. Ma nel cinema è normale, l’invidia è ovunque, tutti vogliono essere unici. E Luca lo era davvero. Il secondo film ha fatto 45 milioni, il terzo 52, quello che è andato ‘male’, Tolo Tolo, ne ha incassati 48".

E' stato proprio quello, spiega Valsecchi, "il film più difficile". "Luca e Nunziante non riuscivano a venire a capo della storia. Lo vedevo spaesato. ‘Non mettermi ansia, Pietro’ mi diceva. D’accordo, ma un’idea va trovata. Intanto Gennaro mi chiese una cifra assurda. ‘Stai scherzando?’. ‘No, sono serio’. ‘Ma tu non sei Zalone, tu sei il regista di Zalone’. La discussione degenerò. Lo cacciai dal mio ufficio in malo modo, urlandogli dietro fino in strada. Non l’ho più visto. A quel punto, ho lasciato Luca libero di fare il suo film".