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Il Volo per Ennio Morricone, Riccardo Cocciante gela tutti in diretta dal palco: "No grazie"

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"No grazie". Riccardo Cocciante è l'ospite d'eccezione dello show-tributo del trio di giovani tenori de Il Volo organizzato all'Arena di Verona in onore di Ennio Morricone e trasmesso da Rai1. Una grande serata in cui si è ripercorsa la carriera del Maestro, straordinario compositore anche per il cinema diventato una leggenda nel mondo anche grazie alle colonne sonore realizzate per i film di Sergio Leone, dai western anni 60 con Clint Eastwood allo struggente C'era una volta in America, 20 anni dopo. Ma Morricone era molto di più, spesso sconosciuto al grande pubblico anche a causa della sua riservatezza.

 

 

 



Così, prima che Cocciante eseguisse al pianoforte un suo classico, Quando finisce un amore, i tre tenorini (tra gli italiani più famosi al mondo) chiedono all'autore di Margherita e Bella senz'anima un aneddoto "privato" su Morricone, a cui il cantautore italo-francese di origini vietnamite era particolarmente legato. Risposta secca: "No grazie". "Ennio si ricorda per quello che ha fatto, per la sua opera", ha spiegato Cocciante, sostenendo che legare Morricone a momenti intimi avrebbe significato sminuirne la grandezza. "Gli artisti devono essere ricordati per quello che hanno fatto, non per altro".

 

 

 

 

Insomma, chi si aspettava rivelazioni particolari, succulente e tendente al gossip su uno dei più iconici nomi della musica italiana (non certamente solo quella erroneamente definita "leggera") del Novecento sarà rimasto deluso. E forse anche qualche autore Rai che sperava in qualche botto. Fortunatamente, a fare "rumore" (un rumore benedetto) bastano e avanzano i fischi e gli schiocchi di frusta dei capolavori "spaghetti western" del Maestro. 

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