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Che tempo che fa, la testimonianza da Kiev: “Dopo le bombe, i rapimenti”, la nuova fase dell'orrore russo

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Fabio Fazio ha raccolto la testimonianza di Emma Farnè, inviata della Rai a Kiev, in apertura della puntata di domenica 24 aprile di Che tempo che fa. “Abbiamo visto gli orrori di Bucha - ha dichiarato la giornalista - di Irpini, qui non lontano dalla capitale. Quello che è cambiato è che Kiev sta ricominciando un po’ a vivere. Nelle strade, non solo a Kiev, moltissimi che tentano di tornare, anche se moltissimi hanno perso familiari e amici”.

 

 

Insomma, la situazione resta drammatica sebbene le zone della capitale non siano più interessate dalla guerra, con l’offensiva russa che si è concentrata soprattutto sul Donbass e su Mariupol. “Emergono sempre più anche episodi di rapimenti - ha aggiunto Emma Farnè - sono talmente tante le storie qui da denunciare che quasi non bastano la carta e la penna per raccoglierle tutte”. Dopo l’inviata della Rai è intervenuto in collegamento anche Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino: “Siamo veramente sofferenti per tutti questi crimini che vediamo in Ucraina per la guerra”.

 

 

“Tuttavia noi vogliamo la pace per il nostro Paese - ha aggiunto - noi vogliamo continuare le trattative”. Secondo il Financial Times è Vladimir Putin che in questo momento non ha alcuna intenzione di sedersi a parlare: secondo le fonti di FT, il presidente russo è “ferito” per la campagna occidentale sui crimini di guerra commessi dai russi a Bucha e Mariupol e anche per l’affondamento dell’incrociatore Moskva.

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