Cerca
Logo
Cerca
+

Lucia Annunziata spedita in Ucraina in pianta stabile, azzardo della Rai: come, dove, quando

Francesca D'Angelo
  • a
  • a
  • a

Non sarà «onnipotente», come ribadisce più volte lui stesso, ma di certo Carlo Fuortes ci sa fare. L'ad della Rai è infatti entrato a gamba tesa in quel pasticciaccio brutto altrimenti noto come «siluriamo Bianca Berlinguer e #CartaBianca dai palinsesti Rai» (la sintesi è nostra, ma ci siamo capiti) e, oltre a risolverlo, ci sta tirando fuori pure qualcosa di buono.

 

Riepiloghiamo brevemente i fatti, che peraltro lo stesso Fuortes ha commentato ieri al cospetto della Vigilanza Rai. Come si ricorderà, a fronte di «alcune criticità riscontrate nelle precedenti settimane» (leggi: il caos scoppiato attorno a Orsini e #Cartabianca) e «la mancata presentazione della documentazione indispensabile» per redigere i palinsesti Rai, Fuortes ha messo gentilmente alla porta Mario Orfeo, fresco di nomina di direttore del "Genere Approfondimento". Un atto dovuto, a quanto pare: «La centralità dell'approfondimento, peraltro in un processo di trasformazione come quello che l'azienda sta vivendo, è un problema cruciale ed è il motivo per cui ho deciso di fare questo cambiamento», ha chiarito ieri Fuortes. «Non avere il palinsesto - Orfeo doveva mandarlo entro il 25 maggio -, voleva dire non avere chiarezza su un aspetto indispensabile».

GUIDARE
Da qui, la scelta radicale dell'ad. Come è noto Orfeo è stato messo a guidare il Tg3 mentre l'ormai ex direttore del Tg3, Antonio Di Bella, ha preso il posto di Orfeo alla Direzione Approfondimento. E uno, a questo punto, pensa: a una ventina di giorni scarsi dalla presentazione dei palinsesti Rai, fissata per il 28 giugno, cosa potrà mai fare questo pover' uomo? Invece, a quanto pare, Di Bella sa il fatto suo.
Le anticipazioni che Di Bella ha fornito ieri alla Vigilanza Rai delineano una Rai nuova, che osa e sperimenta.

Tanto per incominciare, quest' estate Lucia Annunziata parte per l'Ucraina. Ma mica per uno speciale o due, alla Giletti Style: no, no, la nostra mette le tende in pianta stabile nel Paese al centro del conflitto. L'idea è di dare vita a una sorta di ufficio di corrispondenza per aggiornare, in tempo reale, tutti i programmi di approfondimento, compresi i notiziari.

VOLTO IDEALE
Quanto a Bianca Berlinguer, resta dove sta: la giornalista tornerà in prima serata su Rai Tre da quest' autunno. Altra chicca: la Rai alla fine ce l'ha fatta e si è accaparrata Ilaria D'Amico con tanto di endorsement commerciale. A quanto emerge, le ricerche di marketing indicano la D'Amico come il volto ideale per un talk show. Dunque, che talk sia. Il format, ideato dall'ex Iena Alessandro Sortino, è strutturato in due parti: la prima ricalca i Ted Talk inglesi dove una persona parla, senza interruzioni, su un argomento a scelta. Nella seconda l'argomento viene sviscerato in studio ma, da quanto si apprende, a dibattere saranno solo esperti in materia. Della serie: astenersi opinionisti improvvisati.

 

La collocazione immaginata è il prime time del giovedì su Rai Due Ma non è finita qui. In seconda serata, da ottobre, arriva il nuovo programma di Giancarlo De Cataldo: al centro, le grandi storie di cronaca italiane, da Pasolini a Terry Broome. Dulcis in fundo, l'inedito Basco Rosso: realizzato in collaborazione con i carabinieri, segue l'addestramento dei corpi speciali che saranno spiati dalle telecamere pubbliche.

Dai blog