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Valerio Lundini, programma cancellato? "Forse chi ne parlava...": cosa c'è dietro

Claudio Brigliadori
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Non va in vacanza, Valerio Lundini. Ma tira direttamente giù la serranda della sua Pezza, il surreale show-laboratorio diventato un cult nel giro di tre stagioni. Non tornerà nei palinsesti di Rai 2, e non per volere di viale Mazzini che qualche giorno fa aveva sibillinamente avvertito che l'assenza dalla programmazione del prossimo autunno-inverno non escludeva il ritorno nella primavera del 2023. D'altronde, era già accaduto lo stesso un anno fa, quando sui social era scattato il tam tam delle proteste di chi temeva la soppressione.

L'esperimento di Una pezza di Lundini, criptico e popolare insieme, tanto "intellettuale" da diventare naife quasi bambinesco, quasi il modello di tv che avrebbe adorato Umberto Eco, ma trasportato di peso negli anni Duemila e nell'era dei social e della frammentazione estrema, aveva debuttato il 7 settembre 2020, in sordina.

Una "isola felice", ma pure un recinto per pochi. Invece, come una slavina, il sardonico conduttore e la strepitosa spalla comica Emanuela Fanelli hanno imitato quanto fatto quasi 15 anni prima dalla fiction Boris. Stessa matrice surreale. Come gli americani Simpson, il programma è diventato famoso anche per le guest star. Significativa che nell'ultima puntata, il 29 giugno, l'ospite sia stato un premio Oscar come Roberto Benigni. «Siamo arrivati a una terza stagione. Era anche giusto fermarsi, il rischio di farlo diventare meno brillante o un altro tipo di programma, c'era», ha spiegato Lundini. A commenti sempre più entusiastici corrispondeva anche un leggero, costante calo degli ascolti. Tanto da far venire il dubbio che chi ne parlasse avesse in realtà visto, della trasmissione, se non qualche spezzone. E che facesse "figo" dirne ogni bene. Forse è questo il termometro del successo, quello vero.

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