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Alfonso Signorini, sfregio di Bettarini: "Piegato a 90 gradi"

Roberto Tortora
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Un bell’intervento a gamba tesa per Stefano Bettarini, come quelli che sapeva fare quando giocava in Serie A con le maglie di Cagliari, Fiorentina, Bologna, Venezia, Sampdoria e Parma. Questa volta, però, non è su un rettangolo verde a mordere le caviglie di un avversario, bensì con parole e fotografie attraverso Instagram e rivolto ad Alfonso Signorini, conduttore del Grande Fratello Vip 7. L’ex-marito di Simona Ventura ha, infatti, pubblicato una stories con un’immagine di un uomo che si piega in avanti e una dedica pesante: “C’è differenza tra un inchino e un piegarsi a 90*. La legge del taglione”. Il riferimento è all’ultima puntata del reality di Canale 5, dove Signorini ha dovuto scusarsi e far scusare opinionisti e concorrenti per i toni troppo volgari tenuti nella puntata precedente e che avevano scatenato le ire di Pier Silvio Berlusconi, al punto da cancellare la replica in onda nei giorni successivi. 

Signorini ha spiegato che, d’ora in poi, ci saranno provvedimenti seri se qualcuno dovesse sgarrare. Una mano dura, contraria alla linea delle ultime due edizioni in cui l’ormai ex-direttore di Chi è stato più morbido nelle sanzioni. Quest’anno, però, ha fatto eccezione Ginevra Lamborghini, per alcune frasi inopportune sui malesseri esistenziali dell’ex-concorrente Marco Bellavia. La Lamborghini è stata eliminata, ma ha ancora la possibilità di stare in studio e, inoltre, è stata protagonista con il suo rapporto d’amore con Antonino Spinalbese, anche lui ex-concorrente dell’ultima edizione e padre di una bambina avuta con Belen Rodriguez.

 

La cosa non è piaciuta a Bettarini che, a suo tempo, venne squalificato a causa di una bestemmia e non ci fu appello. Due pesi e due misure che l’ex-calciatore ha dimostrato chiaramente di non gradire. E, così, ha ben pensato di spedire una sassata social all’incrocio dei pali, come quel gol al volo contro la Fiorentina quando giocava a Bologna. Se l’età avanza e il fiato si accorcia, il fiuto per colpire e far male quando serve non si attenua mai.

 

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