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Giletti e le intercettazioni, fuga di notizie da La7: "Negli ultimi 2 anni..."

Massimo Giletti

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Massimo Giletti è stato sentito per la terza volta come persona informata sui fatti dai pm di Firenze che indagano sulle stragi del 1993 e sulla presunta foto, che gli sarebbe stata mostrata da Salvatore Baiardo, nella quale sarebbero ritratti Silvio Berlusconi, il generale Francesco Delfino e il boss Giuseppe Graviano.

 

 

"Vorrei dire tante cose e verrà il giorno in cui potrò dirle... In questo momento ho tanto rispetto per i magistrati, data la situazione delicata. L'importante è avere la coscienza a posto, poi la verità verrà fuori", dice il conduttore di Non è l'arena ai microfoni di Rtl 102.5 ricordando di avere "un contratto che mi vincola all’azienda in cui ho lavorato per sei anni e per rispetto a questo contratto non posso parlare senza autorizzazione e chiarire in modo serio". Giletti ringrazia "le centinaia di persone che continuano a mandarmi messaggi di sostegno, non per me ma per tutto il gruppo di lavoro. Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi, ma bisogna avere il coraggio di farla. Quando c’è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l’ho fatto, il resto sono chiacchiere".

 

 

Prosegue il giornalista e conduttore: "Ci sono intercettazioni terribili, dove qualcuno di importante dice che 'va chiuso Giletti'. L’ho letto su Repubblica: Marcello Dell’Utri. Sono intercettazioni che fanno capire quanto quel lavoro era importante. Ma noi non molliamo e continueremo a farlo. Lo devo alle persone che ci hanno seguito ma per rispetto dell’azienda per cui ho lavorato non posso dire altro, se non ringraziarla per ciò che mi ha fatto fare in questi ultimi anni". Intercettazioni, che secondo quanto riporta La Repubblica sono del 24 giugno 2021. Quel giorno Dell'Utri chiama il capo dell’ufficio legale di Fininvest preoccupato per una puntata di Non è l’Arena che potrebbe influenzare la Corte d’Appello di Palermo. Ma Giletti, come osserva il Corriere della Sera, ha continuato a condurre Non è l'arena per altri due anni. Parlando di mafia.

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