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Cesara Buonamici confessa: la "conversazione" con Pier Silvio, ora tutto torna

Roberto Tortora
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Dalla conduzione del telegiornale della tv ammiraglia della galassia Mediaset a opinionista del reality forse più trash della storia televisiva italiana. Certo, il corso è cambiato e Pier Silvio Berlusconi ha dato una sterzata verso una linea più “educata”, ma pur sempre di salto triplo carpiato all’indietro si tratta per Cesara Buonamici. Non un volto qualunque, ma chi nel 1992 è stato tra i fondatori, assieme a Enrico Mentana, Clemente Mimun, Emilio Carelli, Lamberto Sposini e Cristina Parodi del Tg5, che conduce ancora fin dalla sua nascita.

Dal prossimo autunno sarà spalla di Alfonso Signorini al Grande Fratello. L’anchor-woman si è concessa in un’intervista al Corriere della Sera, dove ha spiegato l’origine di questa scelta professionale: “In realtà non ho deciso io. L’azienda sta rivedendo la natura del programma e mi ha chiesto di partecipare in una veste del tutto nuova per me. Dopo decenni che vivi facendo un certo lavoro, poter arricchire non tanto il curriculum quanto la tua competenza professionale è una bella occasione. E poi se te lo chiede l’azienda per un programma di successo... Con Pier Silvio – prosegue la Buonamici – c’è stata una conversazione semplice. E c’è stata una rapida convergenza. Ci conosciamo da tanti anni, quindi la reciproca comprensione arriva in fretta”. 

 

Un reality “pudìco” sarà credibile? Questa la risposta della Buonamici: “Ogni cosa dipende da come la fai e comunque è la rete stessa che vuole rivedere il format. Semplificando molto, lo vuole riportare alla freschezza delle origini, allargando la platea di quelli che lo apprezzano. Io stessa sarò spettatrice, con il compito di suggerire considerazioni che aiutino il telespettatore ad approfondire i temi e le personalità dei concorrenti”. Questo suo nuovo ruolo non le impedirà, però, di restare salda al timone del Tg5: “Continuerò la regolare turnazione in conduzione, senza nessuna decurtazione. Il mio lavoro mi mantiene in una dimensione di continua presenza negli avvenimenti del mondo, e questo aiuta ad analizzare e capire i fatti, ovunque ti trovi”.

 

Ci sarà un problema di credibilità per lei? Cesara non ha nessun timore: “Il mio compito sarà proprio restare nel mio ambito giornalistico. Mi è stato chiesto di portare me stessa nel nuovo programma, non certo di essere altro. Non avrebbe senso. È evidente però che questa nuova posizione mi trova compressa tra due sentimenti. Da una parte esiste qualche preoccupazione per un impegno del tutto nuovo, in un campo nuovo, per temi nuovi. Dall’altra c’è la spinta a sperimentare un modo per rinnovarsi, per uscire da schemi consolidati e ritrovarsi in un’esperienza inedita, però con la fortuna del bagaglio precedente di decenni di lavoro giornalistico. Insomma aggiungo e non taglio”. In futuro la vedremo, forse, anche come concorrente? In questo caso c’è più pessimismo: “Nonostante il lavoro che faccio da decenni, resto una persona tendenzialmente timida e riservata. Guardo sempre con un pizzico di invidia quelli con un carattere diverso. E ora mi pare molto tardi per cambiare”.

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