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Reazione a Catena, "cosa rischia il sabato sera": l'amara profezia del guru della tv

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Adesso Reazione a catena rischia seriamente di diventare il caso televisivo della stagione appena iniziata. Per due motivi: il primo, positivo, per i clamorosi dati di ascolto che hanno incoronato il quiz di Rai 1 condotto da Marco Liorni come il più visto (e di gran lunga) nel segmento del preserale, quello che lancia i Tg e, di fatto, inaugura la prima serata "lunga".

Il secondo, se non negativo perlomeno di maggiore incertezza, per la scelta dei vertici della rete di lanciarlo in una versione "vip" in prima serata, al sabato sera, di fatto la collocazione più prestigiosa di tutto il palinsesto, in una sfida che promette di essere all'ultimo telespettatore alla corazzata Tu si que vales, di Canale 5. 

 

 

 

A fotografare la situazione è Giuseppe Candela, giornalista del sito del Fatto quotidiano e di Dagospia grande esperto di corridoi televisivi, che su X si sbilancia: "Reazione a Catena, fenomeno del preserale (ieri al 27%), viene mandato in prime time al sabato contro Tu si que vales, partito al 31%. Un quiz in prime time (vedi Caduta Libera) rischia di inchiodare al 12%, che senso ha? Ballando con le Stelle non poteva partire a fine settembre?". Candela si dà anche una risposta: "Ballando parte tardi per sfidare meno puntate la De Filippi e avere campo libero nelle ultime settimane gonfiando la media. Ma una partenza anticipata avrebbe aiutato prime time e trainato il daytime. Autogol".

 

 

 

 

 

In attesa del verdetto dei telespettatori, resta l'enorme seguito registrato in queste settimane dal programma di Liorni, condito da una valanga di commenti e reazioni in tempo reale sui social. E giustamente, una telespettatrie, di fronte ai 4 milioni di telespettatori registrati giovedì, tornando alla concorrenza fa notare: "Come avere una De Filippi al sabato sera, ma tutti i giorni. Rende bene l'idea?".

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