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Quarta Repubblica, Mieli: "Quando si parla di ebrei c'è chi si commuove per 40 secondi"

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A Quarta Repubblica Paolo Mieli non usa giri di parole. Da troppo tempo l'odio delle piazze contro Israele sta avvelenano il dibattito sulla guerra tra lo Stato ebraico e i tagliagole di Hamas in Occidente. E così si perde di vista un punto importante della questione: da un lato c'è un aggressore che è Hamas e dall'altro lato un aggredito, Israele, che ha tutto il diritto di difendersi.

E così Mieli fa una riflessione importante proprio su quelle voci stridule che attaccano Israele mentre militari e civili cercano di resistere contro chi vorrebbe cancellare lo Stato ebraico dalle carte geografiche. Ospite nel talk show condotto da Nicola Porro, Mieli tuona: "Quando tocca agli ebrei la commozione è falsa e dura solo 40 secondi". Mieli di fatto smaschera una certa ipocrisia dell'Occidente, soprattutto a sinistra. I compagni si battono il petto per Israele ma poi scendono in piazza con le bandiere della Palestina. Un messaggio chiaro che non ha certo bisogno di essere spiegato.

 

Ma non finisce qui. Sempre Mieli di fatto rincara la dose: "Quando gli altri tacciono la storia assomiglia agli anni '30. E tacciono perché o sono d'accordo o hanno paura". Nulla da aggiungere, Mieli ha fotografato in pieno quel modo di agire di una parte della sinistra che scende in piazza con i cartelli pieni di insulti contro Israele. Intanto sul campo l'Idf mette sempre più all'angolo Hamas conquistando di fatto la città di Gaza City ormai abbandonata dai terroristi che provano a fuggire a sud. L'esercito israeliano inoltre ha eliminato il comandante delle unità anti-tank di Hamas. Una delle squadriglie più pericolose. La guerra probabilmente è a un punto di svolta. Con buona pace di chi tifa per l'aggressore di Israele. 

 

 

 

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