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Luca Zaia gela Fabio Fazio: "Sì, sono d'accordo con Salvini"

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"Posso farle i complimenti per la trasmissione?". Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, esordisce così ospite di Che tempo che fa, sul Canale Nove. E Fabio Fazio gongola. Il presentatore però è rispedito a casa con perdite quando tenta di mette contro il presidente di regione al capo del suo partito, Matteo Salvini. D'altronde, a sinistra confidano in un ribaltone dentro al Carroccio e puntano tutto sul "moderato" Zaia. Un gioco di specchi a cui il Doge si è sempre intelligentemente sottratto. E lo stesso accade a CTCF. 

Dopo i convenevoli di rito, si parla del femminicidio di Giulia Cecchettin, un caso che ha tenuto il Veneto con il fiato sospeso per giorni e che alla fine, purtroppo, ha sconvolto tutta l'Italia. "Non ho molte parole da dire, è chiaro che il problema sia grave, è chiaro che si debba fare qualcosa e che si è rotto qualcosa", spiega Zaia. "Noi come comunità abbiamo sperato per tutti i sette giorni che Giulia Cecchettin potesse tornare a casa ma l’epilogo, come sapete, non è stato quello che speravamo. Penso non ci siano parole per descrivere il comportamento di questo ragazzo".

 

"Bisogna considerare che c’è una famiglia che sta vivendo una combinazione astrale assolutamente negativa tra il dolore e l’orrore - prosegue -. Noi dobbiamo intervenire e in questo la scuola rappresenta una grande piattaforma e risorsa per l’informazione di vita, dobbiamo parlare dell’educazione sessuale, dell’educazione all’affettività, della giornata del 25 novembre. Dobbiamo davvero imparare a sensibilizzare su questi temi, questa è una sfida che non riguarda solo i giovani e la loro formazione, anzi, è un problema che riguarda intere generazioni in Italia"."Noi in Veneto - ricorda - abbiamo aperto uno sportello psicologico che dà consulenza gratuita su questi temi e penso che molti genitori sottovalutino evidenti segnali e indicazioni che i figli danno riguardo i rapporti con i propri partner, tra nevrosi e cenni di sofferenza. Chiunque in Veneto noti nei propri figli questi segnali, lo invito a chiamare il nostro sportello!".

Quando il pallino dell'intervista si sposta su un piano più politico, Fazio tende il trappolone sulle grandi opere e sul Ponte sullo Stretto, sul quale Salvini nel 2016 si diceva contrario. "Il problema è che sono d'accordo con Salvini - sogghigna il presentatore prendendosi gli applausi del pubblico -, quando diceva che era una assurdità farlo e che non stava in piedi. E lei?". "Su questo sono assolutamente d’accordo con Salvini". "Ma quello del 2016 o del 2023?", ci prova Fazio. "C’è stata un’evoluzione rispetto al tema delle grandi opere nel nostro Paese - lo gela il governatore -. È un segno di intelligenza cambiare idea. Io provengo da una Regioni in cui il Mose era visto come una roba da non fare, ma adesso c’è e Venezia non va più sott’acqua. Questa è un’opera in cui hanno innescato un turbo. Si potrebbe utilizzare un po’ dei soldi del Fondo Sviluppo e Coesione perché si dice sempre che in questo Paese non si utilizzando i fondi comunitari. Ecco, gettare l’occhio anche lì permetterebbe di sbloccare qualche cifra a livello nazionale".

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