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"Ciao Darwin"? Una sicurezza: ecco l'ultimo capolavoro, chi gode

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Klaus Davi
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CHI SALE (“Ciao Darwin”) Vogliamo definirlo una “icona” del patriarcato semplicemente perché nella sua trasmissione alcuni capisaldi del politically correct venivano presi di mira quando i codici radical chic neanche esistevano? Vogliamo processarlo perché fa sfilare stupende ragazze come Malena ed Elena Santarelli, che hanno fra le loro qualità quella di essere donne di incredibile bellezza, in succinti abiti da discoteca, la prima in versione “demone” e la seconda “angelo”? Vogliamo aprire un dibattito sui social sull’opportunità di mandare o no gli sketch a volte un po’ truci recitati in tandem con Luca Laurenti? Accomodiamoci. Ma intanto il pubblico ha già scelto decretando ottimi numeri di ascolto: 4 milioni di telespettatori e uno share del 25%. Dopo una settimana appesantita da dibattiti sul “patriarcato” la platea tv ha scelto un po’ di divagare, un chiaro segnale. Bonolis ha anche il pregio di “riunire” le famiglie ormai disperse davanti al video. I teen ager sono al 25% di share e i ragazzi 20/24 anno oltre il 21%, niente male per Canale 5 che tradizionalmente conta su un target over 55 (oltre il 20%). Uno come Bonolis, che riesce a dialogare così bene con le giovani generazioni, servirebbe urgentemente alla Rai. 

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