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DiMartedì, mai dire "aiutino": si scatena l'inferno da Giovanni Floris

Claudio Brigliadori
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 Guai a parlare di «magistrati politicizzati», soprattutto se si accostano le toghe alla sinistra. Qualcuno, da quelle parti, potrebbe prenderla molto male. Chiedere conferma a Elisabetta Piccolotti, volitiva deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, rappresentante del versante “rosso” della lista nonché moglie del leader di SI Nicola Fratoianni. L’onorevole è ormai una habitué dei talk televisivi, soprattutto di DiMartedì.

E Giovanni Floris la chiama in studio a La7 per commentare le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto. La denuncia sulle possibili manovre di certa magistratura per colpire nei prossimi mesi il governo Meloni ha scatenato un putiferio. «Tutti sappiamo dell’avvedutezza di cui ha fama il ministro Crosetto - riflette Mauro Mazza, ex direttore del Tg2 -, quindi qualcosa gli è arrivato all’orecchio, in parte penso si riferisca a quel convegno di Palermo, in cui erano presenti anche Elly Schlein e Giuseppe Conte, quasi a chieder l’aiutino, mi vien da dire, però ci dev’essere qualche altra cosa sotto. I due leader della sinistra erano presenti a dire la loro».

 

Proprio quella parola, “aiutino”, fa esplodere la Piccolotti che interrompe Mazza, letteralmente schifata: «Ma come si permette?! I leader dell’opposizione partecipano ad un convegno in cui si discute di giustizia e in cui le toghe fanno le loro richieste e sono lì a raccontare quali sono i loro bisogni, come si fa in qualsiasi altra categoria professionale, e lei dice che si va a chiedere l’aiutino?!». Mazza sorride, annuisce e conferma. «Continuità... I leader della sinistra sono presenti ad applaudire e a dire la loro». «Ma quale aiutino- lo apostrofa la Piccolotti, l’aiutino lo state chiedendo voi, facendo delle minacce del tutto infondate e ingiustificate al potere giudiziario, è grave!».

 

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