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Otto e Mezzo, Cacciari fa godere Meloni: "Fascismo? Lo sanno tutte le persone dotate di senso"

Claudio Brigliadori
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Da Massimo Cacciari tanti saluti (non romani) alla sinistra che vorrebbe processare Giorgia Meloni per le celebrazioni ad Acca Larentia. Domenica scorsa circa duecento simpatizzanti di estrema destra si sono radunati (come ogni anno) per commemorare l’omicidio di tre giovani esponenti del Fronte della Gioventù per mano di comunisti a Roma, nel 1978. Una cerimonia a modo loro, tra braccia tese e grida «presente». Tutta colpa della premier, parrebbe di capire.

Ma il filosofo, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, non la pensa esattamente così: «Di saluti fascisti ne abbiamo visti negli anni scorsi a bizzeffe, in Germania ci sono manifestazioni con saluti nazisti, che è anche relativamente peggio. E una persona dotata di senso comune sa benissimo che i pericoli per le nostre democrazie non derivano da qualche centinaio di poveretti che fanno il saluto romano». Dalle parti di Stampa e Repubblica, per non parlare del Nazareno, non sono tanto d’accordo e infatti Massimo Giannini, anche lui in studio, sembra masticare amaro.

 

Secondo il professore, Acca Larentia non è un problema politico ma culturale: «La dice lunga sul nostro sistema educativo, sulla mancanza di una conoscenza di quello che è stato il fascismo presso le giovani generazioni. Chi insegna nelle scuole che questa ignoranza è totale, malgrado gli anniversari e gli anti-fascismi più o meno chiacchierati». Basta retorica, insomma, e basta strumentalizzazioni: «Sbaglia chi chiama in causa la Meloni?», domanda la Gruber. «Ma certo che sbaglia, mi pare che la Meloni con onestà intellettuale abbia una storia e non c’entri più nulla con quelle manifestazioni. Se poi vogliamo fare campagna elettorale contro la Meloni...». Acca nisciun è fesso.

 

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