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Cruciani, "cos'ha rovinato la buonista Chiara Ferragni"

Roberto Tortora
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C’è un accanimento mediatico adesso nei confronti di Chiara Ferragni, indagata per truffa aggravata nella vicenda della pubblicità ingannevole del pandoro Balocco, in cui si millantava una beneficenza in realtà già fatta, ma in minima parte?

Di questo si discute a Dritto e Rovescio, la striscia di approfondimento politico e sociale di Rete 4 condotta da Paolo Del Debbio. Tra gli ospiti presenti in studio, anche il conduttore de La Zanzara su Radio 24, cioè Giuseppe Cruciani, che non ama accanirsi sulle sfortune altrui. 

 

 

 

Queste le parole del giornalista: “Le indagini da poco formalizzate mi interessano anche poco. A me interessa una cosa, nei confronti di Chiara Ferragni c'è un accanimento? Secondo me non c'è nessun accanimento. Tu ricordi da vecchio volpone, da vecchio conoscitore della politica italiana – spiega Cruciani - che c'era un vecchio politico italiano che diceva che 'quando si gioca a fare i puri, quando uno vuole fare il puro, poi alla fine trova sempre uno più puro di lui che alla fine lo epura' e questo sta succedendo a Chiara Ferragni".

 

 

 

"Chiara Ferragni – prosegue nel suo discorso il conduttore de La Zanzara - ha fatto del buonismo, della purezza, dell'immagine buona un suo brand, una sua caratteristica e a quel punto, però, non ci dev'essere nemmeno una piccola macchia che ti sporca, altrimenti rischia di crollare tutto ed è quello che sta avvenendo. Lo dico non perché sono contento, non mi accodo a quelli che sono contenti della rovina della Ferragni, poi per modo di dire rovina, perché sempre coperta di milioni di euro resterà, ma non sono contento della rovina dell'immagine della Ferragni, non me ne frega niente, non sono contento se a qualcuno dice male, se a qualcuno comincia a mancare il terreno sotto i piedi. Dico semplicemente che faccio la fotografia della situazione: se tu giochi a fare il puro con la tua immagine, poi non devi sbagliare nulla".

 

 

 

"In questo caso – e conclude Cruciani - al di là della magistratura, c'è una cosa chiara, abbastanza semplice: la beneficenza si fa solo in un modo essendo trasparenti e questa trasparenza non c'è stata”.

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