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Renzi dalla Berlinguer: "Chiara Ferragni? Potrei ricorrere alla ripicca"

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Un Matteo Renzi scatenato, quello ospite di Bianca Berlinguer a Prima di domani, su Rete 4. Il leader di Italia Viva ne ha un po' per tutti, da Fratelli d'Italia a Giuseppe Conte, per finire con Chiara Ferragni, sua vecchia "nemica social". 

Il caso Ferragni "è stato posto nel dibattito politico da Giorgia Meloni: lei ha posto il tema e l'ha indicata come simbolo di ciò che non andava fatto - premette l'ex premier -. Io non posso ergermi a difensore di Ferragni: lei mi attaccò per via del ddl Zan dicendo che i politici facevano schifo, un post letto da 29 milioni di follower... Avrei tutto l'interesse a ricorrere alla ripicca, ma ha ragione Feltri quando dice che dietro questa vicenda c'è tanta invidia sociale, così come ha ragione Giordano quando dice che ci sono delle regole e vanno rispettate". 

 

 

 

Capitolo Conte: "Io ho incarichi in Italia e all'estero, su cui pago le tasse. Un minuto dopo, anzi un minuto prima che venga approvata una legge che dice che questa cosa non si può fare, io non la faccio perché io rispetto le leggi. Sul tema dell'opportunità, ognuno fa le proprie valutazioni, quello che è importante è dire con chiarezza come stanno le cose e io sulla trasparenza non mi sono mai tirato indietro, tutti sanno che io faccio conferenze dall'America alla Cina. Se qualcuno mi aggredisce su questo, ogni riferimento a Giuseppe Conte è del tutto voluto, è perché probabilmente lui a fare queste cose non lo chiamano". 

 

 

 

Si finisce con il caso Pozzolo, il deputato di Fratelli d'Italia sospeso dal partito perché accusato di aver fatto partire un colpo dalla sua pistola durante il veglione di Capodanno. "Nella ricostruzione fatta, troppe testimonianze divergono, non si capisce cosa ci fa la scorta a quel tavolo e non si capisce perché quando il sottosegretario si allontana lo faccia senza la scorta". L'impressione è che non abbia sparato Pozzolo? "E' l'impressione che hanno in tanti", ha risposto Renzi alla domanda della Berlinguer. "Da padre dico che se porti la pistola, in un luogo dove ci sono dei bambini sei un pazzo - conclude il leader di IV -. La destra ha detto più sicurezza, il sottosegretario alla Giustizia non dice con chiarezza quello che è successo. Io ero a casa mia a cantare al karaoke e a giocare a Risiko, come ti viene in mente di portare una pistola? È mai possibile che non venga fuori la verità? Quello che a me preoccupa è che c’è una classe dirigente" del partito di Giorgia Meloni "di improvvisati".
 

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