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Raoul Bova domina la serata, Canale 5 centra ancora il bersaglio: perché l'esperimento funziona

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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (I fantastici 5)
Un tema delicato, quello della disabilità, declinato però nel contesto non vittimistico dell’agonismo, in una proiezione di speranza e inclusività. L’ex coach della nazionale di atletica Riccardo Bramanti, interpretato da Raoul Bova, viene chiamato ad allenare una squadra di giovani velocisti paralimpici in vista degli Europei di atletica. 

Nella prima puntata Riccardo conosce i nuovi allievi e incontra le prime difficoltà a interfacciarsi con loro. Positivo il rating dei pubblicitari visto che la serie mercoledì ha vinto la serata con 3.015.000 spettatori e il 17.5% di share battendo il film Mio fratello rincorre i dinosauri su Rai 1. 

Viene così anche centrato il profilo “sportivo” di Canale 5, questa volta attraverso una metafora dell’esistenza in linea col difficile momento che stiamo vivendo, dove gioco di squadra, competizione e merito possono portare a risultati concreti e superamento della crisi. Non a caso il ruolo centrale ruota attorno al coach, la figura “etica” che sintetizza il binomio, autorevolezza/credibilità ingrediente che fa la differenza per creare un team vincente, seppure in un contesto di apparente disuguaglianza. 

 

Un esperimento che avvicina il “privato” al servizio pubblico e che riporta giovani davanti alla tv, coi teenager al 23% di share. A prescindere da come andranno le prossime puntate, una innovazione narrativa non da poco. 

 

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