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La Lunga Notte, la fiction Rai e la "reazione" dei giovani: un dato sorprendente

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (La lunga notte-La caduta del Duce)
Una sfida impegnativa: la lettura di uno dei periodi più complessi del fascismo, le tre settimane precedenti la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, data della sfiducia per mano del Gran Consiglio che sancì la fine del regime fascista, vista attraverso gli occhi di una figura chiave ma poco conosciuta, Dino Grandi, politico passato alla storia per l’omonimo ordine del giorno di quell’ultimo Gran Consiglio. Già solo per l’idea merita un plauso il produttore Luca Barbareschi

Da una parte la narrazione impietosa delle ambiguità dell’uomo, del suo arrivismo e compromissione con il regime disinnesca ogni polemica politica; dall’altra consente di vedere la degenerazione di un regime da un punto di vista delle lotte di potere, delle dinamiche psicologiche, delle pulsioni sessuali. Risultato: con l’ultimo episodio di mercoledì Rai 1 ha portato a casa 3,3 milioni di spettatori e il 19% di share, con picchi di quasi 4 milioni al 23%. 

 

Ma bisogna andare oltre il dato. Vero che lo zoccolo duro è costituito da anziani ma è altrettanto vero che il pubblico giovane ha reagito, con gli 8/14 anni al 17.5% di share, le ragazze 15/24 anni al 18.4%, i ragazzi 15/24 anni al 17.9% e i laureati al 23.5%. Boom Sud e isole: 21.2%.

 

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