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Tagadà, la Ascani perde il controllo con Gasparri: "Porti rispetto! Me ne vado!"

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La questione-Bari infiamma anche lo studio di Tagadà, su La7. Ospiti di Tiziana Panella sono Maurizio Gasparri e Anna Ascani, che a un certo punto stizzita minaccia di abbandonare la trasmissione.

Il Viminale ha nominato una commissione che dovrà verificare se ci sono gli estremi per lo scioglimento del Comune di Bari per infiltrazioni mafiose. Il sindaco nonché presidente di Anci Antonio Decaro, uno dei big del Pd, ha parlato di "atto di guerra del governo contro la città". Gasparri ironizza, paragonando la piazzata a una "sceneggiata di Totò", stigmatizzando poi chi nell'Anci ha espresso solidarietà a Decaro.

 

 

 

"Ce l'ha con Pella, vicepresidente dell'Anci e suo collega di partito", commenta la Ascani, deputata del Pd. "Nessuno è solidale, vai a leggerti la dichiarazione. Stai dicendo una bugia", la interrompe Gasparri cercando sullo smartphone le parole esatte di Pella. 

 

 

 

"Gasparri - si scalda ancora la Ascani -, lei non mi deve interrompere, è l'ultima volta. Panella, o ho la possibilità di parlare oppure Gasparri si fa la trasmissione da solo". "Lei non dica bugie". "Gasparri? Ancora, mi deve portare rispetto come io le ho portato rispetto". "E lei non dica bugie". "Lei la deve smettere, io non dico bugie! Punto!". 

Quindi il confronto, sopra le righe, prosegue: "Decaro è sindaco da 9 anni e da 9 anni vive sotto scorta per le minacce dei boss mafiosi della sua città. Se si ritiene che Decaro non sia una persona che combatte la mafia Decaro fa bene a dire che rinuncia alla scorta. E invece non è così. Piantedosi ha ignorato i faldoni del sindaco e ha accettato le richieste di parlamentari di centrodestra a tre mesi dalle elezioni. Sarebbe il primo capoluogo di regione a venire sciolto per mafia". 

 

Guarda qui il video di Tagadà

 

"Perché non si può fare? E' impossibile?", interviene Gasparri suscitando le ire della dem: "Lei mi deve fare parlare! Io mi sto stufando, lei mi deve far parlare". "La vedo nervosa", "Mi innervosisco perché lei non è in grado di ascoltare". "Non si può indagare a Bari?". "Ma chi ha detto di no? Decaro ha detto che metterà a disposizione della commissione i faldoni...". "E ce manca pure". Ed è a questo punto che la Ascani prima si gira verso Gasparri, quindi gli punta il dito contro e si alza, facendo per andarsene. "Non cada nell'agguato", la richiama all'ordine la Panella, che poi "minaccia" Gasparri: "Non mi costringa a chiuderele il microfono, una cosa orrenda".

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