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Falcinelli, Antonio Tajani: "No al numero identificativo, la caccia al poliziotto è una vergogna"

 Antonio Tajani

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Antonio Tajani, in collegamento con David Parenzo a L'aria che tira, su La7, nella puntata del 6 maggio, parlando del caso di Matteo Falcinelli, spiega in modo molto chiaro che "hanno un numero identificativo sulla placca i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri quando sono in borghese" ma "durante il mantenimento dell’ordine pubblico io non metterei il numero sui caschi, il numero sulle spalle perché mi sembra poi di dover dare la caccia al poliziotto, carabiniere, finanziere".

Del resto, sottolinea il ministro degli Esteri, "le regole sono completamente diverse negli Stati Uniti e in Italia. Sono assolutamente contrario a questo. In Italia ci sono dei responsabili, i superiori" e "come successo in altre occasioni i nostri poliziotti si sono sempre auto denunciati», continua.

 

 

"Mentre, soprattutto nelle manifestazioni, il numero sulla schiena o sul casco del poliziotto significa indicare alla violenza di chi di violenza già ne fa tanto; vediamo cosa sta accadendo nelle nostre università perché si può manifestare e dire le proprie idee ed è giusto difendere le proprie idee ma poi la caccia al poliziotto carabiniere finanziere è una vergogna".

Insomma, insiste Tajani: "Sono assolutamente contrario" al numero identificativo per i poliziotti, "ogni Paese è diverso, l’Italia è l’Italia e gli Stati Uniti sono gli Stati Uniti: l’atteggiamento e le regole della polizia americana sono completamente diverse".

 

 

Quindi aggiunge il capo della Farnesina sul caso di Falcinelli, "abbiamo sollecitato l'intervento dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Mi auguro che tutto si possa risolvere nel modo migliore, che Matteo possa concludere i suoi studi negli Stati Uniti e possa risolvere il suo problema giudiziario con una completa assoluzione".

In collegamento c'è anche la madre di Matteo Falcinelli: "Apprezzo moltissimo la disponibilità del ministro Tajani di venire a capo di questa storia drammatica che per Matteo poteva essere addirittura tragica. Confido assolutamente nel governo e nelle Istituzioni di ottenere la giustizia per Matteo, non condannando gli Stati Uniti in generale ma i diretti responsabili".

Qui l'intervento di Antonio Tajani a L'aria che tira

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