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In onda, Biden si ritira? Gianni Riotta è sicuro: "Vuole resistere fino a mercoledì"

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A una settimana esatta dall'attentato a Donald Trump, nei talk show americani e italiani tiene ancora banco il tema della candidatura dell'ex presidente e di Joe Biden. Il repubblicano, dopo aver sfiorato la morte, è in volata verso la rielezione alla Casa Bianca. Il democratico, dal canto suo, deve fare fronte a problemi personali e interni al suo partito. Il presidente Biden è infatti al centro dei pensieri in casa dem, dopo le innumerevoli gaffe che ha commesso in campagna elettorali. E molti da quelle parti si stanno già guardando intorno per trovare un sostituto degno di sconfiggere alle urne il tycoon. 

A In onda, il talk show politico di La7, Luca Telese e Marianna Aprile hanno chiesto a Gianni Riotta un commento sulle elezioni americane. L'editorialista di Repubblica ha parlato del candidato repubblicano, spiegando come il tycoon sia riuscito a prendersi il partito e a plasmarlo a sua immagine e somiglianza. "Quello del 2016 era un Trump completamente diverso dal Trump del 2024 - ha sottolineato Riotta -. Era un costruttore, un ricco businessman che giocava la partita della politica un po' per caso. Oggi Donald Trump è il capo di un movimento politico populista che ha preso il vecchio partito repubblicano, che è stato di Eisenhower, Reagan e Bush. Loro mai e poi mai avrebbero usato questi toni. Non solo sull'immigrazione, ma anche sull'Ucraina e su Wall Street. Il partito repubblicano è completamente cambiato da allora. Per sette volte - ha poi aggiunto - Donald Trump ha detto che non sono più un partito ma un movimento".

 

 

Poi il suo ragionamento si è spostato su Joe Biden. "La situazione è complicata - ha proseguito il giornalista -. Biden sta insistendo per resistere fino a mercoledì 24 luglio, giorno in cui arriverà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. E lui non vuole essere debole ai suoi occhi perché si sono sempre detestati. Da grande politico qual è, cerca di guadagnare tempo. Invece Nancy Pelosi ha già detto che sarà una convention aperta: ovvero i delegati si riuniranno il 19 agosto a Chicago e decideranno chi votare. Nancy Pelosi non vuole escludere Kamala Harris per non fare arrabbiare le donne e i neri. Quindi - ha poi concluso - preferisce che sia battuta dal voto dei delegati che eleggeranno un altro da lei proposto". 

 

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