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L'aria che Tira, Di Pietro: "Dopo caso Toti serve una riflessione su finanziamenti a partiti"

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Il caso Toti continua a tenere banco e nel corso di questi giorni, anzi mesi, sono tantissimi (a sinistra) a voler dire la propria opinione. Improvvisamente sono diventati tutti degli esperti in materia di diritto. Beh, a difendere ieri sera  l'ex governatore ligure, Giovanni Toti, è stato il leader della Lega, Matteo Salvini. "Oggi ho incontrato un prigioniero politico della giustizia italiana", ha detto il vicepremier dal podio della festa della Lega Romagna che si è chiusa nella serata di ieri a Cervia.

"Lo ho visto oggi, stava bene", racconta dopo l'incontro con l'ex governatore ligure dimissionario. Per Salvini quanto accaduto è stato "un test della sinistra giudiziaria e mediatica per far cadere il governo". Il ministro ha poi continuato: "Leggere 'la legge è uguale per tutti' in tribunale fa ridere". E infatti per Matteo Salvini la riforma della giustizia è "fondamentale: se i giudici sbagliano devono pagare". Il Vicepremier trova "una cosa assurda e anticostituozionale" quanto accaduto all'ex governatore ligure.

 

 

 

A essere invece incostituzionale per l'ex magistrato Antonio Di Pietro, ospite all'Aria che Tira è "che si dica come ha detto da ultimo mi pare Salvini che nei confronti delle persone che fanno un delitto, ma non usano la violenza contro le persone non si deve procedere con le misure cautelari". Per l'ex giudice, le misure cautelari "si usano per esigenze specifiche" come ad esempio "l’inquinamento delle prove, i pericoli sociali e i pericoli di fuga. Quelle devono rimanere".

Per di Pietro "che sia il governatore della Liguria o pinco pallino, se nei suoi confronti c'è una ipotesi di reato è impossibile, è incostituzionale prevedere che si sospenda l'attività investigativa nei suoi confronti e soprattutto è inaccettabile quanto detto da Matteo Salvini". I due politici sembrerebbero convenire, almeno in parte, solamente su un aspetto: "Il caso Toti deve porre una riflessione, ma deve porre una riflessione su un altro piano. Vale a dire: oggi come oggi, il sistema di finanziamento ai partiti così com'è può soddisfare le esigenze di legalità?", si domanda Di Pietro che aggiunge: "Perché basta dichiaralo e tu puoi dare i soldi quando ti pare e quanto ti pare". Infatti, per l'ex magistrato "se uno lo dà è perché si aspetta qualcosa. Ma se quel politico, quell'amministratore che fa qualcosa pensando che quello gli ha dato i soldi, ma fa anche l’interesse pubblico, questo è reato o non è reato?  Questo è un problema vero che va ascoltato". 

 

 

 

Guarda qui l'intervento di Antonio di Pietro all'Aria che tira

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