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Otto e Mezzo, Pino Corrias insulta sottovoce il governo: "Sono tutti fasci"

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Il centrodestra e, in particolare, Giorgia Meloni e il suo governo volano nei sondaggi. Gli italiani hanno dimostrato di non essere stati influenzati dal caso Boccia-Sangiuliano, caso cavalcato dalla stampa progressista e dalle opposizioni, il cui sgangherato assalto è stato definitivamente respinto dalle dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Ma il campo largo, dopo le vicende di Giovanni Toti e quelle dell'ex direttore del Tg2, non ha dovuto attendere troppo per trovare il successivo bersaglio politico da colpire "in tandem" con la magistratura.

Non si tratta di un nemico qualunque. Al contrario, è il nemico per eccellenza: Matteo Salvini. La Procura di Palermo, in merito alla vicenda Open Arms, ha chiesto sei anni di carcere per il segretario della Lega. E, subito dopo la richiesta del pm, maggioranza, alleati e altre figure di spicco hanno espresso solidarietà nei confronti del vicepremier. Dal presidente del Consiglio al ministro degli Esteri Antonio Tajani, per poi passare a Viktor Orban fino al patron di X Elon Musk. Nel frattempo, come detto, le opposizioni hanno continuato a menare fendenti contro il vicepremier leghista.

 

 

Insomma, tanta carne al fuoco. Tante accuse a Meloni e alla sua squadra. Tema che tiene banco a Otto e mezzo, il talk show politico di La7 condotto da Lilli Gruber, su La7, la puntata è quella di lunedì 16 settembre. Tra gli ospiti in studio ecco Franco Bernabé, il quale ha messo in luce come a suo giudizio diverse personalità hanno dimostrato di avere il physique du rôle per ricoprire un incarico importanti, incarichi di governo. Cita, per esempio, Guido Crosetto. "Io onestamente non farei di tutta l'erba un fascio", aggiunge il manager.

Ma proprio in quel momento ecco piovere la risposta, il commento sussurrato di Pino Corrias, altrettanto presente in studio: "Sono tutti fasci...", sibila. Frase intercettata nitidamente dai microfoni e che subito ha iniziato a spopolare sui social. Battuta infelice, che forse non voleva essere carpita. Tant'è, il pensiero di Corrias è chiaro: al governo sono tutti fascisti.

Bernabè, forse senza aver sentito il commento di Corris, ha poi proseguito il suo ragionamento. "Perché la classe dirigente della Meloni è molto diversificata. All'interno del governo ci sono ministri come Crosetto in un momento di grande difficoltà internazionale che certamente è una persona di grande qualità. Ma la scelta della classe dirigente che ha fatto la Meloni - ha sottolineato - non è del tutto sbagliata. Uno va a vedere le cose importanti: in economia, la nomina di Panetta, la conferma di Scannapieco, la riconferma di Delfante, la riconferma di Descalzi, Ruffini all'agenzia delle entrate... le nomine che sono state fatte non sono all'insegna dell'amichettismo. Le nomine che sono state fatte sono all'insegna di una salvaguardia di cose importanti che queste persone riescono a fare. La politica italiana degli ultimi 10 anni di formazione di classe dirigente del tutto inesperta ne ha fatta un'esperienza notevole. Per esempio con i Cinque Stelle al governo. Il decreto sicurezza che è stato firmato da Salvini è stato firmato - ha poi concluso - anche da Toninelli e dalla Trenta", ha concluso Bernabè. Restano, però, quelle parole sulla squadra messa insieme da Meloni. La migliore delle risposte a quel "sono tutti fasci" di Corrias.

Otto e mezzo: la battuta infelice di Pino Corrias

 

 

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