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Ignazio La Russa a Chiambretti: "Il mio nome non c'è nella Navicella? Farò subito rettificare"

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"Quando si giudica Fini bisogna giudicarlo per intero. Io ho mantenuto sempre un buon rapporto con lui, anche senza fare alcuno sconto agli errori della sua ultima fase. Per me errori, lui magari la penserà diversamente". Ad affermarlo è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a "Donne sull’orlo di una crisi di nervi", su Raitre, rispondendo a una domanda di Piero Chiambretti su Gianfranco Fini.

"Fini ha avuto un ruolo importantissimo nel traghettare l’Msi, il partito della destra estrema italiana, in un ruolo che fu quello di Alleanza nazionale, un ruolo di governo - aggiunge La Russa -. Questo merito nessuno glielo può togliere, neanche gli errori che ha commesso alla fine".

 

Poi il presidente del Senato ha anche parlato di una vicenda che lo riguarda da vicino e che più precisamente riguarda il suo nome di battesimo: "Mi chiamo, all’anagrafe, Ignazio Benito Maria. Il nome non l’ho scelto io, ero troppo piccolo" prosegue il presidente del Senato che risponde così al conduttore che gli fa osservare come dal ’94 quel secondo nome non figura nella 'Navicella', lo storico annuario che raccoglie le foto e le biografie ufficiali dei parlamentari, e paventa ironicamente una censura: "No. Sono orgoglioso. Non c’è? Non lo sapevo, farò rettificare", replica La Russa. 

 

 

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