A un certo punto della serata spunta Spada di fuoco. E accanto a lui pure il terrapiattista. Un pezzo de La Zanzara si trasferisce in studio a Dritto e rovescio, su Rete 4 e il merito (o la colpa, per qualcuno) è tutta di Giuseppe Cruciani, uno degli ospiti fissi o quasi di Paolo Del Debbio che conduce insieme a David Parenzo anche il talk politicamente scorrettissimo di Radio 24. Un cult.
«Quando ho cominciato a dare voce a tutti ho capito che mi piaceva ospitare idee anche molto diverse dalle mie!», spiega lui stesso prima di lasciare spazio ai due ospiti d’eccezione mescolati tra il pubblico. Si comincia con Gabriele Ceracchini, fondatore del Neomondismo, «un culto libertario e naturalistico, che promuove una riconnessione con la natura». Il signore, capelli biondi lunghissimi raccolti da un codino e vezzoso mantello verde annodato al collo, porta con sé un gingillo in legno che se accarezzato imita il verso del «rospo sacro: Rappresenta la capacità di ingoiare il rospo e balzare oltre, io lo uso per esorcizzare gli attacchi e le prese in giro».
Ceracchini è convinto che la terra, piatta, sia sorretta da un «possente elefante. Me lo ha detto la Dea, che rappresenta madre natura, ciò che ci unisce». «Tu capisci che il mio amico razionalista Parenzo impazzisce davanti a queste cose qua», chiosa Cruciani.
Il microfono passa poi a Paco da Belluno, africano, operaio di Feltre: «Giuseppe ha un merito, ha creato una gabbia di matti. Mi fa sempre arrabbiare, soprattutto quando si mette a parlare dei sindacalisti, dei musulmani e degli immigrati. Mia moglie mi vieta di telefonargli, e mi preoccupo perché lei è sempre d'accordo con lui». «Spada di fuoco è una persona perfettamente integrata ma non si capisce perché ama gli irregolari», lo provoca il giornalista accendendo una simpatica disputa. Dopo le scaramucce tra i due amici-nemici, torna in scena Gabriele. Il terrapiattista ha anche un nome d’arte, Shin Sekai: «Vuol dire nuovo mondo in giapponese, che è quello che vogliamo creare».
«Lui è convinto di essere alla pari del Papa, in quanto capo di una nuova religione. Forse questo aspetto non ti è chiaro», lo sfotte ancora Cruciani. «L’articolo 8 della Costituzione parla chiaro: tutte le religioni sono uguali davanti alla legge», «Ma tu non hai una religione! Quale religione», «Assolutamente sì, dal 2021». «Shin-se-kai», ripete intanto Del Debbio, sempre più perplesso. «Detto in toscano vuole dire un’altra cosa...».




