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Peppe Quintale: "Torno in teatro contro i luoghi comuni"

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Roma, 17 ott. (AdnKronos) - "'Ti presento mio fratello' è uno spaccato di apparenti luoghi comuni. Ci si rende conto che due mondi diametralmente opposti, come Lugano e Napoli, possono convivere". E' così che parlando all'Adnkronos Peppe Quintale, cinque anni nelle 'Iene' e molte apparizioni al cinema, oltre che diverse esperienze radiofoniche, presenta la commedia teatrale, in scena da domani fino al 29 ottobre al teatro 'Tirso de Molina' di Roma, di cui è protagonista insieme ad Alessia Fabiani, Stefano Sarcinelli e Ernesto Lama con la regia di Peppe Miale. Nella commedia Quintale è il fratello napoletano di Stefano, che trapiantato a Lugano da tanti anni, esercita la professione di avvocato con una moglie, Petra, interpretata da Fabiani, titolare di una galleria d'arte. La coppia, all'apparenza felice, nasconde una relazione tormentata dalla difficoltà di avere un figlio. Stefano vive con ansia la possibilità di essere sterile. "Io sono il napoletano, con l'aspetto di un delinquente, che irrompe nella vita di Stefano e Petra - dice Quintale - Loro vivono una vita meravigliosa, sono vegani, casa arredata in modo particolare, ma con un unico problema rappresentato dall'infertilità. Tutto questo crea un forte contrasto con il mio arrivo, che nonostante le iniziali difficoltà gli sconvolgerà la vita". 'Ti presento mio fratello' mette in risalto quello che può essere definito l'eterno duello tra ordine e disordine, tra rigore e tolleranza e tra divertenti archetipi del napoletano e dello svizzero. Una commedia che si basa "sull'assurdità dei luoghi comuni. 'Ogni zingaro è ladro', 'Ogni immigrato è stupratore', sono frasi di persone limitate, di individui chiusi mentalmente. Questo spettacolo - continua Quintale - in modo grottesco e simpatico, invita lo spettatore a un momento di riflessione, proprio sugli stereotipi. Colui che crede nei luoghi comuni non aziona il cervello". Un ritorno al teatro, dopo tanti anni di televisione, che Quintale definisce "molto bello, perché l'arte teatrale, sì, è tra le più faticose che esistano, ma è anche quella che ti dà più soddisfazioni. Fare l'attore teatrale è il mestiere più bello del mondo. Il feedback è immediato. Non aspetti l'auditel, se fai bene te ne rendi conto subito, le persone ce le hai di fronte". Il fratello napoletano della commedia è stato pensato dalla stessa ex 'Iena': "Ho accettato di tornare sul palcoscenico perché ho scritto il testo del mio personaggio insieme a Sarcinelli e Luciano Fruttaldo. Mi sono messo in discussione per l'ennesima volta". Per adesso nessun progetto in cantiere riguardo al futuro, ma Peppe Quintale non risparmia critiche ai produttori italiani per quello che ha vissuto: "Nel nostro paese gli artisti vengono trattati in modo provinciale, non puoi essere un artista a 360 gradi, devi fare televisione, oppure cinema, oppure teatro. Solo in Italia esistono queste distinzioni. In Inghilterra, ma anche negli Stati Uniti ad esempio, devi - sottolinea il termine - essere uno showman completo. Perché imbottigliare il talento? - si chiede ancora Quintale - Non ha nessun senso. Se uno ha la fortuna di essere artista perché non sfruttarla?".

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