Cinema: Venezia, 'Acciaio' e il nuovo Marra alle Giornate degli Autori

domenica 29 luglio 2012
Cinema: Venezia, 'Acciaio' e il nuovo Marra alle Giornate degli Autori
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Roma, 24 lug. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Le Giornate degli Autori (30 agosto - 8 settembre) issano tre bandiere sulla nona edizione: donne, italiani e pirati. La formula, coniata dal direttore Giorgio Gosetti, e' un assist ai giornalisti, ma ha un fondo di verita'. Le donne: indubbiamente le GdA di quest'anno rispettano il moderno dettato sulle quote rosa, portando al 40% la percentuale di autrici in concorso (quattro su dieci) - tra le quali c'e' una certa Hiam Abbas, all'esordio dietro la macchina da presa con Heritage, un dramma di famiglia sullo sfondo dell'ultimo conflitto tra Israele e Libano - e dedicando all'universo femminile un focus ad hoc, Womens' Tales, nato in collaborazione con Miu Miu (una delle piu' celebri case di moda italiana ancora italiane) e pensato come progetto organico che combina visioni, confronti pubblici e dialoghi privati. Una tre giorni in cui verranno presentati quattro film brevi, introdotti dalle loro autrici (Zoe Cassavetes con the Powder Room, Lucrecia Martel con Muta, Giada Colagrande con The Women Dress e Massy Tajedin con It's Getting Late) e che culminera' il 1° settembre con la riproposizione di Ashes of Afternoon (1943) di Maya Deren, a ricordo di una delle piu' grandi registe sperimentali americane. Bandiera Italia: Giorgio Gosetti sottolinea come le GdA siano quest'anno "meno europee e piu' italiane". Tranquilli, nessun rigurgito patriottico ma una semplice constatazione: "alla produzione del Vecchio Continente subentrano coproduzioni internazionali per le quali diventa difficile certificare una sola nazionalita'". Tradotto: non ci siamo messi a spulciare i passaporti per prendere i film e se gli italiani costituiscono una compagine piu' ricca che nelle scorse edizioni dipende anche dalla cura dimagrante impressa da Barbera ai titoli tricolori in Mostra (vedi soppressione di Controcampo). In ogni caso alle GdA, selezione ufficiale, troveremo due compatrioti: Vincenzo Marra con Il gemello (viaggio dentro il carcere circondariale di Secondigliano intrapreso nei modi di una docufiction) e Stefano Mordini con Acciaio (dal best- seller di Silvia Avallone, un adattamento interpretato da Michele Riondino e Vittoria Puccini), mentre l'azzurro nazionale domina con i sei doc che compongono il cartellone degli Eventi speciali, tra cui spiccano Giada Colagrande e il suo Bob Wilson's Life and Death of Marina Abramovich, Costanza Quatriglio con Terramatta, sul nostro Novecento e sulla figura dell'analfeta siciliano Vincenzo Rabito, e i lavori dedicati a Pietro Ingrao (Non mi avete convinto di Filippo Vendemmiati) e all'indefesso cinefilo Pietro Tortolina (L'uomo che amava il cinema di Marco Segato). (segue)